"Carissimi cittadini, oggi dirò al Prefetto ed al Ministro dell’interno che questo Comune non è più in grado di dare i servizi ai cittadini. Chiuderò simbolicamente l’Ufficio Anagrafe e di Stato Civile". Inizia così la lettera che il sindaco di Soldano Antonio Fimmanò ha inviato ai suoi concittadini per comunicare che giovedì 15 settembre aderirà alla manifestazione di protesta contro i tagli del Governo ai Comuni. Una dimostrazione della quale ne è stato anche informato il prefetto di Imperia tramite questa comunicazione: "La presente per informarLa in via preventiva che nella giornata del 15 settembre p.v. le funzioni esercitate dal Sindaco in qualità di Ufficiale del Governo, attraverso i relativi uffici del Comune, riguardanti in particolare la tenuta dei Registri di Stato Civile e di popolazione potranno subire sospensioni temporanee nel corso della giornata lavorativa nell’erogazione dei relativi servizi, a causa dello svolgimento di un’iniziativa generale su tutto il territorio nazionale finalizzata ad illustrare ai cittadini gli effetti negativi sui servizi erogati dal Comune conseguenti alle norme contenute nella manovra economico finanziaria approvata. Il personale impegnato in codesti servizi verrà, nel pieno rispetto della disciplina contrattuale, nel periodo di tempo considerato, impiegato in altre attività".
Invece la missiva scritta ai cittadini di Soldano continua così: "Si tratta di una forma di protesta molto forte, contestuale in tutti i Comuni italiani, alla quale siamo arrivati perché non siamo riusciti a far cambiare una manovra economica necessaria ma sbagliata nelle parti che riguardano le istituzioni territoriali. Non vogliamo peggiorare la qualità della vostra vita ma cercare di migliorare i servizi e le prestazioni in tutti i settori e di difendere i vostri diritti.
Oggi non è più possibile perché si preferisce togliere ai Comuni invece di andare a vedere dove le risorse si sprecano realmente. Ogni anno i Comuni hanno portato soldi alle casse dello Stato per un totale di circa tre miliardi di euro. Lo Stato continua a sprecare e noi siamo costretti ad aumentare le tasse o a chiudere i servizi.
Ho deciso di scriverVi per far conoscere a che punto siamo arrivati e perché ognuno di voi possa rendersi conto che la protesta che i Comuni e l’ANCI stanno facendo non è la protesta della ‘casta’ ma di chi lavora seriamente per rendere i nostri Comuni ed il nostro Paese sempre più solidi, competitivi e vivibili. Se mi verrete a trovare via aprirò le porte del Vostro Comune".














