Atmosfera di festa e di allegria l'altra sera al Piccolo Teatro della Federazione Operaia: il gruppo dei "Nipoti d'Arte" capeggiati da Freddy Colt con il poeta Franco D'Imporzano ha dato il "bentornato" in musica al cantante italo-svedese Perry Scotti.
Settantunenne, Scotti aveva vinto nell'estate 1963 la Giostra del Menestrello esibendosi in piazza dei Dolori e in Piazza Cisterna, nella Pigna, insieme al gruppo dei "Careghti". Nell'autunno di quell'anno era partito per la Svezia con Orlando Semiglia per esportare la canzone sanremasca, e non era pi tornato, accasandosi nel Paese nordico. Un folto pubblico ha applaudito i musici, che hanno proposto il repertorio di folk dialettale, e ha calorosamente salutato l'ospite seduto in prima fila. Nella serata è intervenuto anche il cittadino benemerito Ninetto Silvano, apprezzato attore vernacolare, che ha interpretato una poesia dedicata a Nicoletta Semeria, gi partner di Perry Scotti nelle menestrellate dell'epoca. Franco D'Impozano ha condotto magistralmente la serata cantando e commentando gustosamente i brani, alternandosi a Freddy e agli altri solisti del gruppo. Al termine della serata c'è stata la grande sorpresa: Perry Scotti ha raggiunto i "Nipoti" sul palco e ha cantato "Sanremu bèla", un madrigale scritto dall'indimenticabile amico-pigmalione Orlando "u Careghtu" (di cui ricorre quest'anno, tra l'altro, il decennale della scomparsa).
Il cantante ha dimostrato ancora una grande "verve" vocale e ha stupto tutti cantando pure la canzone nella versione svedese tradotta negli anni '60 dal cantautore Otto Moog. Un momento di emozione e uno spettacolo in bilico tra le tradizioni locali e il respiro internazionale di cui Sanremo ha sempre goduto.













