/ Politica

Politica | 19 maggio 2012, 19:37

Imperia: sarà Giuseppe Fossati il prossimo candidato sindaco di Fli, oggi inaugurata la nuova sede in piazza Dante

È stata inaugurata oggi la nuova sede di Futuro e Libertà per l'Italia in piazza Dante alla presenza del coordinatore regionale Enrico Nan, di quello provinciale Giuseppe Fossati e di molti altri iscritti e simpatizzanti.

Enrico Nan e Giuseppe Fossati

Enrico Nan e Giuseppe Fossati

È stata inaugurata oggi la nuova sede di Futuro e Libertà per l'Italia in piazza Dante alla presenza del coordinatore regionale Enrico Nan, di quello provinciale Giuseppe Fossati e di molti altri iscritti e simpatizzanti.

Tra il pubblico c'erano anche gli ex assessori Roberto Cristaldini e Federico Sossi oltre che al neo presidente dell'A.s.t. Antonio Di Marco. Si è parlato del passato, del presente e del futuro del partito di Fini e l'ex consigliere comunale del Pdl, Giuseppe Fossati ha parlato delle possibili alleanze a livello provinciale e cittadino in vista delle prossime elezioni.

L'occasione è stata anche quella per lanciare un nuovo progetto politico denominato “Officina delle Idee” alla quale, Fossati, ha invitato tutta la cittadinanza a partecipare. Inoltre si è fatto il nome di Fossati come candidato naturale del Fli alle prossime elezioni amministrative: “Non mi piace fare giochi tipo le candidature provenienti dal web, credo che se strada facendo si trovi un candidato più qualificato di me e con maggiori consensi non avrò alcun problema a fare un passo indietro.

Ecco il discorso fatto da Giuseppe Fossati: 

"Abbiamo numerosi circoli, nelle maggiori città, e centinaia di iscritti, abbiamo celebrati i congressi di circolo, cittadini e provinciale. La nostra classe dirigente è tutta eletta.

Abbiamo, credo, sviluppato una attività politica importante in questi mesi, nei centri maggiori come nei piccoli paesi. Ora è giusto e doveroso dare un riferimento anche fisico a questa realtà, a livello provinciale, per creare una casa dove l’elaborazione politica di FLI possa svilupparsi e crescere ulteriormente.

Il nostro è un partito atipico, tutti lo vedono, nato in un modo atipico, da uno strappo rispetto ad un modo di fare politica, che non condividiamo; un partito che ha assunto sempre più le caratteristiche del movimento, più che del partito tradizionale.

C’è molta dialettica interna, molto dibattito anche acceso, molta presenza su internet e social network: un movimento moderno, veramente liberale, laico e libertario, ma con fermi principi che si rifanno alla migliore tradizione della destra liberale e legalitaria italiana, ma che si sono aperti a ragionamenti nuovi, a temi nuovi, a posizioni nuove, frutto della contaminazione con altre culture politiche.

Un partito che non ha finanziamento pubblico, che vive solo sul volontariato e l’autotassazione volontaria dei suoi iscritti. Un partito aperto alle contaminazioni di altre culture politiche: tra di noi ci sono molte persone che vengono da diverse esperienze e che arricchiscono il dibattito interno e la elaborazione politica. FLI, a mio avviso è e deve essere soprattutto un movimento nazionale, che guarda alla politica nazionale.

Sul territorio, è e deve essere un movimento che, partendo dai principi della legalità, dal merito, dal valore delle istituzioni, dal rispetto per le istituzioni e per l’avversario, vuole essere il motore di un rinnovamento civico che, partendo dall’iniziativa di FLI, sia allarghi fino ad aggregare forze e personalità che mai si iscriverebbero ad un partito, ma hanno capito, come noi, che è ora di smetterla di delegare sempre ad altri, ai soliti noti, che cambiano nome e casacca, ma sono sempre gli stessi, la gestione delle nostre città e delle nostre amministrazioni.

E’ ora, lo vado dicendo da ormai due anni, che è ora che i c.d. borghesi (professionisti, imprenditori, impiegati, artigiani, lavoratori dipendenti, insegnanti, ecc), si sveglino e decidano di impegnarsi in prima persona, per dare un contributo diretto alla gestione della cosa pubblica. Fuori dalle logiche di partito e di appartenenza a partiti nazionali.

Come se e come pedonalizzare Piazza Dante (o fare il restyling di Piazza Colombo), tanto per fare un esempio, non è né di destra, né di sinistra, nè di centro è una cosa che si può fare bene o male. Noi vogliamo coinvolgere persone che sappiano farlo bene: se poi alle politiche votano FLI o Rifondazione Comunista non ci interessa (ovviamente, meglio se votano FLI).

Non basta più lamentarsi al bar della classe politica, della politica in generale, degli amministratori corrotti o incapaci: occorre prendere la propria professionalità, la propria competenza, la propria voglia di fare, le proprie idee e metterle sul tavolo. Per questo FLI lancia una proposta che parte da Imperia, ma vuole essere esportabile a tutte le città della Provincia.

Costituiamo una nuova associazione, la vogliamo chiamare l’Officina delle Idee, che sarà del tutto indipendente da FLI, alla aderiranno certamente molti amici che nulla hanno a che fare con FLI, che non si riconoscono in FLI a livello politico nazionale, ma che si riconoscono in questo progetto: elaborare una proposta veramente nuova per le nostre città, spazzare via un sistema di potere incancrenito e la classe politica che lo impersona da ormai decenni.

Nuove idee, nuove persone, nuovi progetti. Sarà un’associazione aperta a tutti, non ci interessa la tessera di partito che si ha o non si ha o si ha avuto in tasca, ci interessa che si tratti di persone serie, competenti e non compromesse con il vecchio sistema che vogliamo abbattere.

Permettetemi una considerazione che non è e non vuole essere polemica, pensiamo e riteniamo con orgoglio che noi di FLI abbiamo certamente i titoli morali e politici per lanciare questa iniziativa in questa città ed in questa Provincia.

Ci siamo meritati questi titoli sul campo, per le nostre scelte ed il nostro percorso personale e politico: non abbiamo fatto parte di quel sistema, l’abbiamo sempre avversato a viso aperto, anche dall’interno delle istituzioni, abbiamo abbandonato l’area politica che impersonava quel sistema in tempi non sospetti, nel momento del suo massimo potere e della sua massima arroganza: non ci hanno svegliato il tintinnar di manette o l’onda che sta facendo affondare quella che fu “Invincibile Armata”.

Abbiamo ricevuto ritorsioni, pressioni personali e professionali, spesso anche insulti ma abbiamo tirato dritto per la nostra strada, con la schiena dritta e guardando avanti e mai indietro. Almeno questo credo ci debba essere riconosciuto. Per questo ci candidiamo a guidare le nostre città, a cominciare da Imperia del 2013. Non ci nascondiamo, mettiamo sul piatto la nostra disponibilità, con chi ci vorrà stare".

Gabriele Piccardo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium