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Attualità | 20 marzo 2020, 16:00

Coronavirus: i risvolti economici dell'emergenza sanitaria e le misure da intraprendere: il punto del presidente di Confartigianato Imperia Meini

Tante le iniziative in programma: "Denunceremo gli abusivi che violano le regole e soprattutto tuteleremo il comparto sul fronte turismo e commercio"

Coronavirus: i risvolti economici dell'emergenza sanitaria e le misure da intraprendere: il punto del presidente di Confartigianato Imperia Meini

Con il blocco quasi totale delle attività commerciali previsto dal decreto del premier Giuseppe Conte in seguito all'emergenza sanitaria scaturita dal contagio da Coronavirus, i danni economici per il terziario sono imponenti e rischiano di aumentare ogni giorno che passa. Oltre a questo si aggiungono anche situazioni legate all'abusivismo che da un lato continuano ad "inquinare" l'economia legale del territorio e dall'altro possono portare a conseguenze anche sanitarie per la popolazione. Di questo e di molto altro ne abbiamo parlato con il presidente di Confartigianato della provincia di Imperia, Enrico Meini.

Come è attualmente la situazione in provincia di Imperia? "La situazione sul territorio di Imperia è gestita nella maniera giusta. L'attenzione è ancora forte, ma c'è troppa gente in giro. Faccio per questo un appello affinché le persone escano di casa il meno possibile e solo per motivi urgenti, ma al momento la situazione è sotto controllo. Noi monitoriamo le nostre categorie in tutte le zone e i nostri associati i quali alcuni che lavorano con la Francia sono bloccati a casa e non possono oltrepassare l'ex frontiera, ma al momento la situazione è contenibile".

 

Cosa si augura per i rapporti Italia-Francia relativamente al commercio? "Le difficoltà sono aumentate sia per i dipendenti che per le aziende che lavorano in Francia. C'è tanta confusione. Sia la Francia che la Spagna hanno sottovalutato sin dall'inizio su quello che era il "percorso" del Coronavirus adesso invece, si rendono conto che devono adeguarsi a tutte le normative europee e quindi speriamo che il buonsenso ci dia la possibilità di continuare a lavorare. Tanti contratti e tanti lavori sono in standby a causa dell'epidemia".

Si registrano casi di abusivismo. Parrucchieri ed estetisti che lavorano in casa non curanti delle conseguenze non solo economiche, ma anche sanitarie. "In provincia di Imperia stiamo monitorando per denunciare, di concerto con il collega Paolo Gori, vice presidente della categoria acconciatori e Rresponsabile di zona Confartigianato. Sulla provincia di Savona mi risulta che i casi sono più frequenti e in aumento. Quando un acconciatore o un'estetista parte di sua spontanea volontà per andare a casa di clienti, i quali potrebbero aspettare visto che non possono uscire di casa e non devono andare al ristorante, o ad una festa o in giro per farsi vedere, sicuramente ora non è indispensabile, è chiaro che il problema è grande perché dobbiamo stare distanti l'uno dall'altro e questo è uno dei motivi per cui parrucchieri ed estetisti hanno chiuso le proprie attività; sapere che ci sono gli abusivi che effettuano servizi in casa non va bene e non ci piace per niente. Denunceremo perché non è giusto che facciano quello che stanno facendo. Doppio problema è se lo fa chi è titolare di un'attività che ha chiuso. Questo non deve esistere. È una mancanza di rispetto nei confronti della propria azienda, dei colleghi e soprattutto dei clienti. Mettiamo caso che una persona che va in casa a fare dei lavori e contagia il cliente, il problema sarebbe ancora maggiore.  Mi auguro che prevalga il buon senso. Siamo tutti nelle stesse condizioni e vanno rispettate le regole.

Le misure economiche varate dal Governo La convincono? "Ci sono alcune modifiche che dovrebbero prevedere i nostri rimborsi e i nostri stop. Stiamo lavorando per portare all'attenzione questi aspetti".

Quale messaggio manda ai membri della Confartigianato di Imperia e ai cittadini? "Il mio è sicuro è un abbraccio rivolto a tutti. Cercheremo di tutelare tutti quanti. Secondo me la situazione non rientrerà il 25, spero di sì, ma al momento credo che il ritorno economico collegato al periodo pasquale è andato perso, mi auguro di essere smentito al più presto. Spero che quest'estate gli italiani al posto di andare all'estero decidano di rimanere in Italia in modo che loro facciano le loro vacanze e noi invece, possiamo lavorare. Non si deve pensare aumentare nessun tipo di tariffa ad artigiani e commercianti, agli stabilimenti balneari e lo stesso vale per gli alberghi, residence e seconde case. Quando potremmo riunirci tutti quanti vedremo come invogliare il turista del 2020 a rimanere in Italia: questo è l'obiettivo che mi prefiggo a tutela dei nostri associati".

Angela Panzera

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