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Attualità | 04 gennaio 2019, 20:22

Diano Marina: chiesa vietata ai canti alpini, la replica di don Silvano De Matteis "Ho agito nelle prerogative del mio mandato"

"Dire che ‘il programma è inadatto’ non significa dire: ‘il brano è brutto’, oppure ‘quel gruppo fa una cosa mal fatta, o canta male’ oppure ‘..’quel Concerto non è da farsi.. ‘o’... fa male a fare beneficenza..’"

Diano Marina: chiesa vietata ai canti alpini, la replica di don Silvano De Matteis "Ho agito nelle prerogative del mio mandato"

Dopo la notizia pubblicata dal nostro giornale sulla decisione di don Silvano De Matteis di vietare l'esecuzione di alcuni brani non religiosi al concerto del coro Monte Saccarello che si è tenuto lo scorso 29 dicembre alla chiesa di Diano Marina, arriva la replica del sacerdote, che spiega il motivo del divieto.

"L'occasione dei brani che ho ‘vietato’ nei Concerti del 22/12 ad Albenga (Sv) e in quello del 29/12 a Diano Marina (Im) in Chiesa parrocchiale a Diano Marina (Im) (eseguiti dal Coro Monte Saccarello diretto da Giampaolo Nichele), mi porta a cogliere la situazione come momento di spunto e riflessione che, molto serenamente, voglio condividere senza alcuna restrizione.

Anzitutto ribadisco che 1) ho agito nelle prerogative del mio mandato come responsabile della sezione ‘Musica per la Liturgia’ dell'Ufficio Liturgico Diocesano (vedi sito diocesano! www.diocesidialbengaimperia.it/Regolamento Statuto Diocesano/sez. Pastorale-sez. Musica per la Liturgia punto 8), per mandato del Vescovo e in piena comunione e in collaborazione con lui.

2) Ogni concerto in chiesa aperta al culto in Diocesi (parrocchiale, rettoria, santuario, confraternita) è soggetta alle norme della Chiesa. Nello specifico quindi anche alle norme vigenti a proposito dei ‘Concerti nelle Chiese’. Ogni parroco deve quindi sottoporre la richiesta di approvazione del programma all' ufficio da me guidato.

Il Parroco chiaramente, rispetto alle sue prerogative, stabilisce SE e COME fare il Concerto, l'ufficio da me guidato approva il programma (come nei casi indicati). Dando io l'approvazione in Diocesi per i programmi eseguiti, valuto sempre in base al criterio: IN CHIESA SI PUÓ ESEGUIRE MUSICA SACRA: Liturgica (= quella composta per la celebrazione eucaristica, per le celebrazioni in genere) e quella Religiosa (= di ispirazione o contenuto religioso NON COMPOSTA PER LE CELEBRAZIONI).

In accordo con il Vescovo S.E. Mons. Borghetti SI AMMETTE ANCHE LA MUSICA CLASSICA (esempio: Vivaldi, Mozart, musica sinfonica). NON SI AMMETTE LA MUSICA LEGGERA, PROFANA, FOLK, OPERISTICA, TRADIZIONALE, POPOLARE (chiaramente di contenuto NON RELIGIOSO).

Alla luce di questo, ben si può comprendere il diniego per alcuni programmi (vedi i canti degli alpini) o altri programmi inadatti.

3) Purtroppo in molte occasioni questo ‘diniego’ viene erroneamente letto (come nel caso del Concerto del 29/12 in chiesa a Diano Marina del Coro Monte Saccarello) CONTRO IL GRUPPO MUSICALE, CONTRO LA BONTÀ DI CERTO CANTI, CONTRO L'ORGANIZZAZIONE DEL CONCERTO IN SÉ.

Dire che ‘il programma è inadatto’ non significa dire: ‘il brano è brutto’, oppure ‘quel gruppo fa una cosa mal fatta, o canta male’ oppure ‘..’quel Concerto non è da farsi.. ‘o’... fa male a fare beneficenza..’.

4) Io stesso ho espresso e ribadisco piena stima al Coro Monte Saccarello, al suo direttore, al presidente, al consiglio direttivo e a tutti i coristi stimandone la raffinatezza esecutiva, la preparazione, l'impegno sociale e a favore della solidarietà che la compagine con solerzia e impegno costante svolge. Ho espresso al presidente signor. Comotto e ribadisco a lui e agli amici Lions la piena sollecitudine e ammirazione per l'impegno sociale svolto, anche con il Concerto in questione.

Sono sicuro che col tempo, anche conoscendo le ‘regole’ vigenti, si arriverà come Chiesa e come associazioni a creare sinergie e a lavorare ‘di concerto’ per favorire sempre più nelle nostre Chiese la diffusione del ‘Bello’ nella piena valorizzazione del luogo Sacro e nel rispetto dei luoghi sacri e delle nostre tradizioni cristiane.

È l' impegno mio personale come figlio di questa terra, come sacerdote di questa diocesi, come musicista e ancor più per il ruolo che cerco di svolgere ( pur nei limiti della mia indiscussa fragilità umana) con passione e dedizione
”.

Francesco Li Noce

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