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Politica | 22 novembre 2018, 16:05

A due anni dall'alluvione che ha devastato il territorio, la Regione torna a Monesi a monitorare i cantieri. Scajola "È stato fatto un grandissimo lavoro" (Foto e Video)

Nelle scorse settimane i lavori per la riqualificazione sono partiti, grazie al finanziamento regionale da 1,4 milioni di euro messo a disposizione per due interventi, il bypass e il ponte che collega il paese a Piaggia

A due anni dall'alluvione che ha devastato il territorio, la Regione torna a Monesi a monitorare i cantieri. Scajola "È stato fatto un grandissimo lavoro" (Foto e Video)

La Regione torna a Monesi a due anni dall’alluvione e dalla conseguente paleofrana che ha distrutto le strade di collegamento del paese. Lo ha fatto questa mattina con i due assessori, Marco Scajola all’Urbanistica e Giacomo Giampedrone alla Protezione Civile, e i tecnici, il geologo Roberto Macciò e l'ingegner Fulvio Fusini.

Nelle scorse settimane i lavori per la riqualificazione sono partiti, grazie al finanziamento regionale da 1,4 milioni di euro messo a disposizione per due interventi, il bypass e il ponte che collega il paese a Piaggia.


Un sopralluogo per capire come si stanno spendendo le tante risorse regionali. – ha spiegato l’Assessore Regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone - 1 milione 400mila euro, sia per questo bypass funzionale per questa importante frazione turistica, e anche per il ponte che ci collega alla provincia di Cuneo. Credo che bisogna riconoscere una difficoltà generale di individuazione del tracciato, di fronte a una frana importante, all’amministrazione e alla Provincia di aver lavorato bene, il percorso è individuato, il cantiere è aperto da circa un mese e credo che oggi la mia visita sia funzionale a verificare i tempi di realizzazione di questo bypass, della ristrutturazione e consolidamento del ponte, per ridare almeno una condizione di adeguamento infrastrutturale che permetta le normali condizioni di vita. Questo fa la Protezione Civile. Abbiamo sempre detto che con questo provvedimento non si esaurisce la necessità di Monesi per far ripartire quella che, purtroppo fino a novembre 2016, era anche un’importante stazione sciistica. Lo facciamo perché è funzionale comunque a dare un segnale a una frazione che credo abbia bisogno di sentire le istituzioni vicine”.

Oggi è una giornata importante, - ha commentato il Sindaco di Mendatica Piero Pelassa - una visita importante di Regione Liguria, degli assessori regionali, che ringrazio per aver messo attenzione sul nostro territorio devastato dall’alluvione del 2016. Finalmente i lavori sono riusciti a iniziare un mese fa, adesso è arrivata la prima neve. Speriamo che il tempo sia ancora clemente per un po’ per poter continuare i lavori. Questo è un passo molto importante e finalmente siamo arrivati alla realtà dei lavori dopo tutto l’iter burocratico e approvativo che ci ha portato via veramente molto tempo. Auspichiamo che questo sia l’inizio della rinascita dei nostri luoghi”.

Pelassa spiega anche la situazione relativa ai contributi per i danni subiti dai privati: “Sono state consegnate in Comune le pratiche dei privati che hanno aderito al bando del Ministero che ha stanziato i finanziamenti per i danni. Adesso dovranno produrre la documentazione, il Comune ha tempo un mese per la verifica dei requisiti e se tutto va bene spediremo in Regione e poi l’iter proseguirà il suo corso”.

Sulle tempistiche dei lavori, Pelassa è ottimista: “Io direi che dipende purtroppo dalle condizioni atmosferiche. La ditta ha cominciato alla grande, stanno lavorando bene, hanno fatto già parecchio lavoro, quindi tutto fa pensare che i tempi siano abbastanza contenuti. Da progetto eravamo sui cinque mesi di lavori, spero che possano essere ridotti, alla fine della prossima primavera sicuramente avere il tracciato fatto”.

Possiamo dire che siamo tutti fiduciosi e che per la prossima primavera molto probabilmente ci saranno gli accessi per poter andare a Monesi e per poter iniziare a qualificare il nostro territorio. – ha detto il Sindaco di Triora Massimo Di Fazio - Parliamo ovviamente di entrambi i territori perché sarebbe scortese parlare solo del nostro, e quindi di conseguenza sarà un passo iniziale per riqualificare tutto il territorio. Sarà un inizio e questo è molto importante. Adesso affronteremo un tavolo di lavoro con tutti i comuni, non solo Mendatica e Triora, per cercare di migliorare tutto il territorio”.

Con Giacomo eravamo venuti a Monesi quando purtroppo si era creata quella situazione drammatica – ha ricordato Scajola con quel maltempo che aveva portato al crollo della strada, dei collegamenti e ai gravi danni che purtroppo questa zona ha subito. La Regione ha fatto un grandissimo lavoro, perché abbiamo finanziato l’intero intervento per la strada provvisoria e anche per il ponte a monte che collega Monesi con Piaggia, perché anche quello ha subito dei fortissimi danni. Siamo venuti qua perché i comuni hanno finalmente fatto la gara d’appalto, facendo un ottimo lavoro per cui li ringraziamo, iniziano i lavori e noi siamo venuti a fare un sopralluogo come avevamo promesso di fare l’anno scorso e anche due anni fa, quando siamo venuti per la prima volta. Quindi siamo qua per confrontarci coi sindaci, sentire da loro le cose che magari non vanno ancora bene, che noi possiamo fare per rendere il lavoro migliore. Nel frattempo è stato creato un tavolo che pensi anche al dopo, anche alle prospettive del rilancio di Monesi, e quindi stiamo lavorando su due fronti, il primo quello dei collegamenti, perché senza i collegamenti Monesi, ma tutta la valle sono in grossissime difficoltà, e dall’altra parte pensare già al futuro di una valle meravigliosa. Io personalmente qua ci sono cresciuto come tanti imperiesi, abbiamo passato anni dell’infanzia a Monesi, che quindi deve avere quelle opportunità che già abbiamo a tavolino, per fare in modo che riprenda sia in estate che in inverno l’attività di queste splendide montagne”.

Anche Scajola interviene sulle pratiche di rimborso ai privati: “Stanno andando avanti, faremo anche su questo il punto con il Comune che le sta seguendo direttamente. Sicuramente ci sono  stati dei danni, la Protezione Civile ha fatto la sua parte anche per i risarcimenti, purtroppo siamo un Paese in cui le cose spesso vanno a rilento, ma noi stiamo facendo la nostra parte. Credo che la Regione abbia dato un segnale molto forte a Monesi, perché abbiamo ovviamente investito molto a livello di cifre economiche, perché tutta la strada, ripeto, è a carico della Regione, come lo è l’intervento sul ponte, e quindi abbiamo fatto più delibere di giunta con il collega Giampedrone per dare quei finanziamenti che il territorio si aspettava”.

Si è messa in movimento una parte della paleofrana che era già conosciuta – ha detto il geologo Roberto MacciòPurtroppo questo settore è abbastanza vasto. È quasi mezzo chilometro quadro di estensione. Noi, essendo riusciti grazie al finanziamento regionale, a fare i sondaggi e tutte le prove, abbiamo dedotto dallo spessore che si tratta di 12-14 milioni di metri cubi di materiale, per cui è abbastanza anomalo per la Liguria, al pari delle grosse frane della Val d’Aosta. Abbiamo messo un discreto sistema di monitoraggio che vorremmo implementare, e per questo oggi siamo qua, che ci ha dato qualche modesto movimento a maggio con lo scioglimento delle nevi. In questi giorni, con tutta l’acqua che è venuta, perché a fine ottobre è piovuto tanto come nel periodo dell’alluvione del 2016, anche se un po’ più diluito, siamo venuti a controllare se ci sono stati altri movimenti, ma non siamo ancora in grado di dirlo perché non abbiamo analizzato i risultati, perché il monitoraggio lo fa una ditta specializzata. Adesso cerchiamo con l’ingegnere di riuscire a fare ancora qualche prova, di mettere qualche monitoraggio in più”.

Parallelamente – ha aggiunto l’Ing. Fulvio Fusini - dopo l’alluvione si è cercato di partire con la campagna diagnostica cercando di reperire i fondi attraverso la Regione. Successivamente con questi fondi si dovrà realizzare un progetto di consolidamento, ma chiaramente prima deve essere implementata ancora la campagna diagnostica e avere dei risultati certi del monitoraggio che stiamo facendo. Parallelamente c’è la necessità di ripristinare un collegamento, quindi si è pensato a una pista, provvisoria naturalmente, che in qualche modo passi dalla parte alta del paese, cercando di ridurre al minimo gli scavi in virtù della delicatezza dell’area in cui ci troviamo, tant’è che la strada in quasi tutte le parti in rilevato in ogni scavo, a eccezione della parte dove andiamo a collegarci verso Monesi di Triora, in quanto lì siamo su rocce e quindi siamo fuori dalla perimetrazione. Chiaramente le condizioni climatiche non ci stanno aiutando, è vero che siamo partiti tardi per tutta una serie di problematiche imposte dalla normativa, ma cerchiamo adesso di andare il più velocemente possibile e fino a che neve e freddo lo consentono, cercheremo di portare avanti l’innesto lato Monesi di Triora, per poi concentrarci da questa parte quando arriverà nuovamente il bel tempo, perché chiaramente in questo momento lavorare qua, in un punto delicato, nel bel mezzo della frana, rischieremmo di creare opere che potenzialmente potrebbero anche subire danni. Quindi spostiamo il tutto a quando avremo dei monitoraggi più attendibili e sicuramente in un momento della stagione più consono”. 

Lorenzo Bonsignorio - Francesco Li Noce

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