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Politica | 28 maggio 2017, 07:00

Diano Marina: ciclabile sull'Aurelia o sulla ferrovia? Ecco i perché di chi la vuole sul vecchio sedime

Da alcuni mesi è attivo il comitato spontaneo “Diano Marina Ciclabile in Ferrovia” ha raccolto migliaia di firme, tra commercianti, residenti e turisti. Noi abbiamo intervistato alcuni dei firmatari, chiedendo loro il perché vogliano la ciclabile sul vecchio sedime ferroviario

Diano Marina: ciclabile sull'Aurelia o sulla ferrovia? Ecco i perché di chi la vuole sul vecchio sedime

Ciclabile sull’Aurelia o sul vecchio sedime ferroviario. Dell’argomento a Diano Marina si è tornato a discutere da qualche giorno, dopo che la minoranza consiliare, per bocca del capogruppo del MoVimento 5 Stelle Simone Borgarello, al termine di un’interrogazione in Consiglio ha proposto l’indizione di un referendum consultivo per chiedere alla cittadinanza un parere sulle modalità di realizzazione dell’opera. La maggioranza, ricordiamo, propone la ciclabile sull’Aurelia, mentre la minoranza chiede che l’opera venga realizzata sulla ferrovia dismessa.


La proposta del referendum è stata subito cassata come irrealizzabile dall’Assessore al Bilancio Luigi Basso, perché non prevista dal regolamento attuativo. Tuttavia l’opposizione sembra voler andare avanti per la propria strada.

Da alcuni mesi è attivo il comitato spontaneo “Diano Marina Ciclabile in Ferrovia” ha raccolto migliaia di firme, tra commercianti, residenti e turisti. Noi abbiamo intervistato alcuni dei firmatari, chiedendo loro il perché vogliano la ciclabile sul vecchio sedime.

Sono d’accordo di spostare la ciclabile dove c’era la ferrovia, perché sarebbe un controsenso spostare l’Aurelia e metterla al posto della ferrovia. – dice la commerciante Maruska Simoni - Prima di tutto dobbiamo spostare un sacco di persone, fare degli espropri di cui non vedo la necessità e poi è più costoso. È molto più bello che da Ospedaletti, dove parte la ciclabile, finisca ad Andora”.     

Secondo me – dichiara Nicole Riva, negoziante - farla sull’Aurelia significherebbe togliere l’unica cosa bella di Diano, ovvero la passeggiata rischiando di bloccare il turismo e il commercio, perché noi negozianti saremmo tagliati fuori. Sia io che mio marito abbiamo firmato per avere la pista ciclabile sulla ferrovia. Purtroppo però riteniamo non se ne parli abbastanza”.

Con la ciclabile sull’Aurelia Diano sarebbe divisa in due. – spiega Barbara Provinciali, titolare di una pasticceria in centro - La ciclabile porta lavoro e farla sulla parte interna lo porterebbe dove lavoro adesso non ce n’è, mentre sul mare si lavora sempre. Molti miei clienti mi chiedono un parere e se sia già tutto deciso. Questo non lo so, ma ho firmato la petizione proprio perché spero non sia già tutto deciso”.

La ciclabile sull’Aurelia non sta né in cielo né in terra. – dice l’artigiano Luigi SperaAspettavamo da una vita lo spostamento della ferrovia, e non è giusto che su questo tema i cittadini debbano stare zitti e a decidere siano sempre gli altri”.
 
Io spero che facciano il referendum perché non possono essere Sindaco e vice Sindaco a decidere sulla ciclabile. Non si può dividere Diano Marina in due senza consultare i cittadini”, gli fa eco la commerciante Monica Ghirardi.

Anche il fruttivendolo Cosimo Borgese è favorevole alla realizzazione della ciclabile in ferrovia. “Noi siamo maratoneti e vogliamo correre partendo da Diano e non da San Lorenzo, vogliamo farlo su una ciclabile per non andare a correre in montagna, ma allo stesso tempo l'Aurelia in centro sarebbe un lavoro inutile”.

La passeggiata se la deve godere chi va a piedi. Secondo me l’Aurelia sul mare è anche pericolosa, perché quando passano i ciclisti bisogna farsi il segno della croce prima di attraversare la strada”, dice Valeria Festoso.
 
La libraia Vincenza Martini la pensa così: “Il fatto che io sia favorevole alla realizzazione della pista ciclabile sul vecchio sedime ferroviario è principalmente legato, per quanto mi riguarda, alla possibilità di un rilancio di tipo turistico non soltanto di zone legate alla costa, il mare, le spiagge, ma anche altri punti che hanno valenza turistica locale forte, ma a oggi sono sfruttati pochissimo. Questo potrebbe essere un mezzo per organizzare un progetto di tipo turistico legato alla valorizzazione dell’entroterra. Proporre la ciclabile sulla passeggiata sarebbe puntare sempre sullo stesso punto: ‘venite a Diano Marina perché c’è il mare’. È vero, però abbiamo anche altro”.

Preoccupata per il futuro della propria casa è Marisa Mazzi, figlia di un casellante, oggi vive in un piccolo abitato dove un tempo sorgeva il casello assegnato al padre nel 1950, quando arrivò a Diano Marina. La donna contribuisce alla raccolta delle firme, ne ha raccolte circa 300 finora. Da casa sua sensibilizza i vicini e alla finestra ha appeso un cartello: “Qui si raccolgono firme per la ciclabile”.

Se fanno l’Aurelia ce lo sogniamo di vendere le case. – ci spiega - Inoltre io ho paura che buttino giù la mia. Dicono che in caso me la pagherebbero, ma dove andrei ad abitare, nel frattempo? Io alla mia età non mi sento di andare via da qua, oltretutto a me dispiace perché qua ho tutti i miei affetti”.

Francesco Li Noce e Andrea Gavi

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