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Attualità | 01 luglio 2016, 08:44

Agricoltura e tipicità: a Bordighera nasce la pizza a tutela della biodiversità agricola del ponente ligure

Acqua, farina, mozzarella, crema di pistacchio, speck e un paio di foglie di cipolla egiziana per esaltare le caratteristiche organolettiche e nutritive in un'intima unione di materie prime.

Agricoltura e tipicità: a Bordighera nasce la pizza a tutela della biodiversità agricola del ponente ligure

Dopo aver riconquistato un proprio spazio all’interno di migliaia di orti liguri e italiani grazie al progetto di promozione ideato da R&B Agricoltura, dopo aver constatato come anche una cipolla si sposi perfettamente all’arte decorativa floreale, in questo ultimo periodo stiamo assistendo ad una vera e propria rinascita gastronomica a base dell’antico e raro ortaggio locale.

A Bordighera, al ristorante-pizzeria ‘A Parmura’ una pizza è stata dedicata proprio alla cipolla egiziana e verrà a breve inserita nel menù, originale inclinazione che vede nell’agricoltura e in particolare alla tutela di una biodiversità sempre più importante e fondamentale, un ritorno alla tradizione ed  alla necessità di valori in cui sono coinvolti tutti gli stili di vita, da ciò che scegliamo a ciò che si mangia, da quello che si coltiva a ciò che si condivide. Una pizza unica in Italia in un tributo alla cipolla egiziana (Alliun cepa viviparun), coltivazione che ha rappresentato per secoli fonte di alimentazione e sostentamento , una materia povera, semplice, che descrive uno spaccato della nostra storia, rinnovando l'obiettivo di coinvolgere i cittadini per rivivere insieme il contatto con l'ambiente e le tradizioni agricole per una migliore conoscenza delle peculiarità che l'agricoltura offre all'insegna della qualità, della biodiversità e della tipicità delle nostre produzioni.

Acqua, farina, mozzarella, crema di pistacchio, speck e un paio di foglie di cipolla egiziana  per esaltare le caratteristiche organolettiche e nutritive in un'intima unione di materie prime. "Per noi di R&B Agricoltura - interviene Marco Damele - è stata una piacevole sorpresa questo rinato interesse per la biodiversità  anche da chi normalmente non opera nel nostro settore. Tanta curiosità e partecipazione nei confronti di un prodotto che era sconosciuto ai più ma che  rappresenta un'eccellenza agricola coltivata in passato nei nostri terreni".

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