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Attualità | 21 gennaio 2016, 16:21

Sanremo: trasferimento di Don Pasquale Traetta, la Comunità religiosa di San Sebastiano esprime amarezza

In attesa di scoprirlo a Coldirodi reclamano il loro parroco e si aspettano anche notizie su chi si occuperà delle anime e delle funzioni religiose a partire dalla prossima settimana.

Sanremo: trasferimento di Don Pasquale Traetta, la Comunità religiosa di San Sebastiano esprime amarezza

"Il meccanismo del trasferimento del parroco don Pasquale gira inesorabile e gli ingranaggi diocesani stritolano le residue speranze dei fedeli collantini. L’economo don Antonio ha sotto braccio un fascicolo di moduli per la consegna dei beni, quando si presenta con due confratelli nella sala gelida della canonica; ma non solo la temperatura è ai minimi, come don Pasquale si è imposto da sempre per centellinare il metano, ma anche il morale e l’umore dei consiglieri economici parrocchiali, chiamati a ratificare il bilancio di 25 anni di opere instancabili ed ammirevoli del loro parroco".

La comunità religiosa di San Sebastiano di Coldirodi di Sanremo ha voluto inviare un ultimo messaggio che raccogliesse le emozioni e le sensazioni per l'addio che a giorni Don Pasquale Traetta darà alla comunità della frazione. Da lunedì infatti ci sarà il trasferimento ad altra parrocchia, quella di Airole, Trucco ed Olivetta.  

"Scorre la rassegna delle chiese e delle residenze, tutte ricevute in pessimo stato dal predecessore: tetti da rifare, locali da bonificare, impianti tecnici antidiluviani, acqua in casa da sopra e da sotto. - proseguono i collantini - Un santuario, la madonna Pellegrina, in attesa di interventi della Curia: cadeva a pezzi e, senza un lauto prestito dei fedeli di Coldirodi, oggi sarebbe solo un ricordo. Qualche proprietà ceduta, pochi contributi da Curia, Comune e Sovrintendenza, ma soprattutto tantissimi fondi dei collantini, del parroco stesso e della sua famiglia, ed ecco che le chiese rifioriscono, l’acqua invadente viene confinata, appare una cantoria nuova nella parrocchiale, la canonica è degna di ospitare un museo tanto sono ordinate e lucide le  sale, gli studi, gli archivi , le pertinenze e, soprattutto, gli oggetti sacri e storici catalogati e conservati in perfetto stato".

"I conti mostrano saldo attivo e costi vivi sostenuti per 500 mila euro; ma non sono in grado di pesare la fatica di migliaia e migliaia di ore di lavoro cedute in amicizia al parroco dalle tante imprese artigiane e famigliari di Coldirodi. - aggiungono - Chi per rifare un impianto elettrico, chi per svuotare 50 metri cubi di terra da sotto il campanile alla ricerca della vena d’acqua.  Chi per ridipingere la sacrestia, chi per ricoprire con falde di tetto alloggi e terrazzi. Opere ciclopiche eseguite in silenzio, per devozione, come il castello effimero del Presepe Vivente, o il Golgota affollato di figuranti, di musiche e di croci della Sacra Rappresentazione.  Né le aride cifre di bilancio saprebbero cogliere il fiume di generosità che Coldirodi ha incanalato, attraverso le mani affidabili del parroco, verso un mare di accoglienza, di sostegno e di solidarietà destinato senza distinzioni di lingua o di religione.   Forse è per difetto la stima di un milione di euro che una comunità agricola come Coldirodi può aver devoluto in opere e beneficenza grazie alla mediazione carismatica di don Pasquale".

"Il parroco ha gli occhi lucidi e i lineamenti induriti quando gli scorrono davanti cinque lustri di vita sacerdotale, ma soprattutto i volti amichevoli del paese che lo ha adottato e che ha aperto per lui non solo i cordoni delle borse, ma anche i cuori degli abitanti ben oltre le necessità del confessionale. Eppure tutto questo sta per finire, a dispetto delle proteste e delle suppliche portate al Vescovo dalla comunità collantina.    Domenica prossima ci sarà la celebrazione di San Sebastiano, processione nei caruggi con la banda, benedizione, e poi si chiude. - ricordano con amarezza - Da lunedì 25 gennaio don Pasquale è comandato ad Airole, Trucco e Olivetta; a Coldirodi tornerà forse per dormire, perché anche il Vescovo si è accorto che nelle tre parrocchie non c’è una stanza, una cucina o una studio con i requisiti minimi di abitabilità! E allora come mai tutta questa fretta? Cui prodest?" 

"In attesa di scoprirlo a Coldirodi reclamano il loro parroco e si aspettano anche notizie su chi si occuperà delle anime e delle funzioni religiose a partire dalla prossima settimana. Sono un po’ agitati. - affermano - Lo si è letto sui giornali e si è visto il folto corteo di sabato scorso che ha raggiunto villa Giovanna d’Arco, ottenendo molti dinieghi e ben pochi lumi.  Il Vescovo forse si è intimorito, vista la scorta di polizia e carabinieri, avvocati e testimoni che ha presenziato all’incontro pianificato con la delegazione collantina. Così ha incaricato don Ferruccio , rettore del seminario di Bordighera, di seguire a San Sebastiano l’ordinaria amministrazione e, forse, di persuadere i fedeli a rassegnarsi all’avvicendamento. Conosciamo bene le qualità di don Ferruccio, vediamo se ci sa fare anche coi miracoli!" - concludono. 

C.S.

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