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Al Direttore | 04 luglio 2015, 15:03

La Liguria del XVI secolo: dalla alleanza con la Francia a quella con la Spagna

Pierluigi Casalino ci racconta una parte della storia ligure del XVI secolo

Ludovico il Moro

Ludovico il Moro

"Morto ancora in giovane età il re di Francia Carlo VIII, nel 1498 gli successe Luigi XII di Valois de Orléans, nipote di una Valentina Visconti. Pertanto il nuovo re dichiarò immediatamente le proprie pretese sul Ducato di Milano, oltre che su altre parti d'Italia in alleanza con il Papa e del Duca di Ferrara: Luigi inviò le sue truppe, guidate da Giuseppe Trivulzio ad occupare la Lombardia. Ludovico il Moro fuggì da Milano, mentre a Genova e in Liguria si manifestarono iniziative di dedizione ai francesi. La situazione si mantenne incerta a lungo e si susseguirono anche contro iniziative antifrancesi. Nell'agosto del 1502 Luigi XII giunse a Genova ospite di Gian Luigi Fieschi, che espresse tutta la sua devozione a re francese, se pur tale atteggiamento finì per costare i numerosi privilegi liguri in Spagna, comprese le agevolazioni in Sardegna e in Sicilia.

Progressivamente i sentimenti filofrancesi, non del tutto sinceri forse fin dal'inizio, cambiarono in ostilità verso la Francia a Genova e nel resto della Liguria. I rivoltosi non ebbero tuttavia il senso della misura e dichiararono guerra al Principato di Monaco, feudo dei Grimaldi e, nell'infelice spedizione che ne seguì, occuparono Mentone e Roccabruna, suscitando automaticamente l'ostilità del Duca di Savoia. Luigi XII, ormai in lotta aperta con la Spagna, e appena umiliato dalla sconfitta del suo esercito a nel Meridione d'Italia, avrebbe forse sopportato, almeno momentaneamente la perdita di Genova, se l'ataco a Mentone non lo avesse indotto ad anticipare la reazione. Luigi inviò truppe in gran numero nella Riviera di Ponente, sollecitò Gian Luigi Fieschi, spodestato dagli antifrancesi, a marciare da Levante alla volta di Genova e nello stesso tempo si mise alla testa di una grande armata per punire i ribelli.

La vendetta francese contro la Liguria e Genova fu tremenda non solo con l'uccisione barbara del doge Paolo da Novi, ma anche con la violenta repressione delle libertà genovesi e liguri. L'ansia del riscatto non tardò tuttavia a riproporsi a partire da Ponente dove, pur nelle difficili condizioni dovute all'invadenza fiscale genovese, lo spirito ligure risollevò la testa: tutto ciò in attesa di quel grande capolavoro politico di cui fu protagonista più tardi l'onegliese di nascita Andrea Doria, il quale intuendo lo spirare del vento della geopolitica (la Spagna rappresentava il futuro fuori d'Europa e aldilà degli Oceani, mentre la Francia era ormai solo l'emblema della Vecchia Europa) passò dalla parte degli spagnoli, lasciando la guida della flotta francese e conducendo la Liguria nell'orbita degli Asburgo e ribadendone il ruolo grandioso sui mari.

Pierluigi Casalino".

Redazione

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