Obbligo della riqualificazione dei lavoratori socio-sanitari: il pensiero di Tiziano Tomatis (Fp Cgil)

"Quanto enunciato nella Delibera 820/14 sull'obbligo della riqualificazione per tutti i lavoratori che ad oggi lavorano nel settore socio-sanitario privato (Case di Riposo e Residenze per anziani, per disabili ecc. ecc.), è da considerarsi una conseguenza, non ai fatti deplorevoli del Borea di qualche anno fa e della più recente Casa di riposo per disabili di Vado Ligure, bensì a un adempimento che avrebbe già dovuto essere avviato da parecchio tempo".

Lo evidenzia Tiziano Tomatis, segretario della Cgil Fp di Imperia. "E nonostante che i responsabili del ritardo siano gli Enti Gestori e la Regione stessa si tenta di attribuire l'onere della formazione al lavoratore. Infatti alcuni Enti Gestori toccati sulla spalla dalla Regione, non hanno fatto altro che gestire la situazione semplicemente obbligando i lavoratori ad iscriversi all'Istituto scelto da loro, a spese del dipendente. Convinti del fatto che la Delibera 747/2011 attribuiva loro l'organizzazione di corsi di Riqualificazione, mediante l'iscrizione a un Ente Accreditato. Ma visto che la Delibera deve essere interpretata per intero e non solo per la parte di interesse, è d'obbligo evidenziare che la parte seguente della Delibera sancisce anche, che l'Ente gestore si farà carico di tutte le spese legate e dipendenti dalla riqualificazione di tutto il personale".

"Pertanto - termina il Segretario generale CGIL-FP Imperia - la riqualificazione, nei confronti del personale che opera in strutture socio-sanitarie, imposta dalla Delibera Regionale 820/14, è da considerarsi un obbligo cui gli Enti Gestori dovranno attenersi, che dovranno procedere all'attivazione di corsi di riqualificazione presso Enti Formativi Accreditati e l'avvio di tutti i percorsi di agevolazione per l'adeguata formazione, facendosi carico di ogni tipo di spesa ad essa dipendente".