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Attualità | 01 giugno 2012, 13:38

Imperia: è terminato ieri il laboratorio di CineArteTeatralità al Liceo Artistico

Due studentesse ci hanno inviato un loro articolo, corredato da una foto.

Imperia: è terminato ieri il laboratorio di CineArteTeatralità al Liceo Artistico

Il 31 maggio, nell’aula 3 del Liceo Artistico–Istituto Statale d’Arte di Imperia Oneglia, si è concluso il laboratorio di CineArteTeatralità cominciato in ottobre, in un pomeriggio dove sono stati presentati e proiettati i diversi lavori realizzati dai 33 ragazzi provenienti dal Liceo Artistico–Istituto Statale d’Arte in rete con il Liceo delle Scienze Umane 'Amoretti', in collaborazione con Il Teatro Impertinente del Centro Studi la Fenice. 

Il laboratorio integrato (comprendente quindi in particolar modo gli alunni diversamente abili) è stato tenuto da Emanuele Morandi, fondatore e regista della compagnia del Teatro Impertinente, laureato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Genova nel corso di laurea in Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo e dottore magistrale in Scienze dello Spettacolo, diplomato in “Clown Theory Master Class' con Jango Edwards; coadiuvato dalla professoressa Claudia Giordano del Liceo Artistico – Istituto Statale d’Arte, curatrice scrupolosissima dell’intero progetto, e dal professor Fabrizio Prisco del Liceo delle Scienze Umane 'Amoretti'.

Obiettivo formale del progetto è stato quello di realizzare un corto (intitolato 'Una Scuola in Corto') obiettivo raggiunto anche grazie alla collaborazione dei professionisti Andrea Languasco e Fabio Zenoardo. L’obiettivo informale, solo raggiunto il quale è stato possibile realizzare il corto e gli altri lavori paralleli (visibili sul canale youtube del Teatro Impertinente), è stato quello di far compiere un percorso di crescita personale ad ogni ragazzo attraverso l’educazione alla teatralità e la performance. Ognuno di loro, compresi i ragazzi diversamente abili, ha appreso i trucchi e si è destreggiato tra i metodi del educazione alla teatralità e delle arti performative in un viaggio di gruppo “introspettivo ed espressivo'. Le parole di Ana Vida, studentessa del corso, non possono non essere meno chiarificanti: “Quando le parole perdono ogni significato, quando la comprensione avviene a livelli diversi del classico dialogo, quando la forma diventa arte, lì nasce la performance. […] Cos'è una performance? E' una forma d'arte, un modo di esprimersi, in cui l'azione del performer costituisce l'opera. Ma non si può spiegare in due brevi frasi, per quanto ben costruite, la forza di quest'arte. Un'arte basata sulle sensazioni e l'onestà di chi la esegue, un'arte dalle potenzialità infinite. Ed è strano come l'impegnarsi in una performance ci abbia fatto scoprire, capire, così tanto su noi stessi. Per costruire una performance usi la tua verità, i tuoi sentimenti”.  E questi sono principii applicabili anche dai diversamente abili.

Il grande gruppo di ragazzi è stato diviso in sceneggiatori, performer, back stage e scenografi, sottogruppo quest’ultimo nel quale hanno lavorato specialmente i ragazzi con disabilità più gravi, realizzando oggetti di scena sotto la direzione di Fulvio Filidei. Il costante lavoro in sinergia di tutti i gruppi ha favorito appieno l’integrazione dei ragazzi diversamente abili . Certo il percorso non è stato lineare, ma proprio perché difficoltà vi sono state e sono state affrontate e superate insieme il corso ha avuto un grande successo, sia tra gli alunni che tra i professori (molte persone hanno collaborato, perché da progetto o perché coinvolte/travolte per strada, e non basterebbero due articoli per citarli tutti) e tra i presenti alla proiezione una tra le persone più soddisfatte era proprio la Preside del Liceo Artistico–Istituto Statale d’Arte Beatrice Grossi , orgogliosa dei frutti dati dai ragazzi dopo il difficile cammino.

Questi sono laboratori ancora poco conosciuti e che, si spera, nei prossimi anni diventino sempre più familiari alle scuole e alle altre realtà sociali che più ne gioverebbero a venirne in contatto.

Isabella Biscaglia (la foto è di Silvia Chiesa)

C.S.

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