Passava anche dal confine di Ventimiglia il flusso regolare di cocaina ed eroina che alimentava una vasta rete di spaccio attiva nel Vicentino e in altre province del Veneto e della Lombardia. È uno degli elementi centrali emersi dall’Operazione “Marshall”, coordinata dalla Procura di Venezia ed eseguita dai Carabinieri del Comando Provinciale di Vicenza, che questa mattina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 20 cittadini nigeriani, accusati di far parte di un sodalizio criminale transnazionale dedito al narcotraffico.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la droga giungeva in Italia dai Paesi Bassi attraverso corrieri ovulatori che, dopo aver ingerito ovuli termosaldati contenenti cocaina o eroina, attraversavano la Francia e superavano la frontiera di Ventimiglia a bordo di treni passeggeri. Un meccanismo consolidato, ripetuto con cadenza quasi settimanale: ogni corriere trasportava circa un chilo di stupefacente, successivamente destinato alla rete di spaccio vicentina.
L’attività investigativa, durata quasi due anni, ha permesso di individuare una struttura criminale articolata su più livelli, con un fornitore nei Paesi Bassi, un promotore in Italia e una rete locale di corrieri e distributori. Le indagini hanno inoltre documentato episodi significativi, tra cui l’arresto a Padova di una 34enne con oltre un chilo di cocaina nascosto nel reggiseno e il sequestro di decine di ovuli tra Vicenza e Camponogara. La decodifica del linguaggio criptico utilizzato dagli indagati e il sequestro di quaderni contabili hanno messo in luce un ingente giro d’affari, con pagamenti verso la Nigeria per decine di migliaia di euro.
Il GIP del Tribunale di Venezia ha disposto la custodia cautelare per tutti gli indagati, sottolineando la “pericolosa professionalità” del gruppo e il concreto rischio di fuga. L’operazione è stata condotta con il supporto di unità specializzate dell’Arma, cinofile ed elicotteristi.














