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Economia | 28 ottobre 2025, 07:00

Segnaletica digitale nei luoghi turistici: leggibilità e inclusione

Visitare una città d’arte, un sito archeologico o un parco naturale è un’esperienza che dovrebbe essere coinvolgente, intuitiva e accessibile a tutti

Segnaletica digitale nei luoghi turistici: leggibilità e inclusione

Visitare una città d’arte, un sito archeologico o un parco naturale è un’esperienza che dovrebbe essere coinvolgente, intuitiva e accessibile a tutti. Eppure, ancora oggi, per molte persone con disabilità visive, uditive o cognitive, orientarsi nei luoghi turistici può diventare un percorso a ostacoli. La segnaletica tradizionale, per quanto esteticamente coerente con l’identità del luogo, spesso si rivela poco leggibile, difficile da comprendere o, peggio, del tutto inaccessibile. È qui che entra in gioco la segnaletica digitale, una risorsa sempre più strategica per coniugare design, innovazione e inclusione.

Integrare soluzioni digitali nei percorsi informativi di musei, centri storici e attrazioni culturali non significa solo “modernizzare” l’offerta, ma rispondere concretamente alla crescente esigenza di equità nell’esperienza turistica. Rendere l’informazione fruibile a tutti, indipendentemente dalle proprie abilità o dalla propria lingua, rappresenta oggi una sfida etica e, allo stesso tempo, un’opportunità per attrarre un pubblico più ampio, internazionale e consapevole.

L'importanza dell'informazione leggibile

Uno dei primi ostacoli che i turisti incontrano nei luoghi visitati è legato alla chiarezza delle informazioni. Cartelli confusi, simboli poco comprensibili, traduzioni approssimative o assenti rendono difficile orientarsi, soprattutto per chi ha difficoltà visive o non parla la lingua locale. La segnaletica digitale, in questo contesto, offre una risposta immediata: dispositivi interattivi, QR code, app con audioguide sincronizzate e contenuti multilingua migliorano radicalmente la fruizione degli spazi.

Tuttavia, la sola digitalizzazione dei contenuti non è sufficiente. Bisogna considerare la qualità dell’esperienza informativa: caratteri troppo piccoli o contrasto basso, contenuti non compatibili con lettori vocali o app di assistenza possono vanificare l’intervento tecnologico. Proprio per questo motivo, molte realtà italiane e internazionali stanno iniziando a svolgere una valutazione accurata dell’usabilità e dell’accessibilità delle loro soluzioni informative.

Una delle prime realtà italiane a proporre soluzioni tecnologiche proprietarie in quest’ambito è okACCEDO, che fornisce strumenti concreti per migliorare l’accessibilità digitale nei contesti pubblici e privati. Un elemento centrale del loro approccio è l’analisi di accessibilità, un processo fondamentale per verificare che i contenuti informativi e digitali rispettino standard internazionali e normative nazionali, come la Legge Stanca, che impone l’adozione di criteri accessibili soprattutto nel settore pubblico. Questo tipo di analisi consente di evidenziare criticità che spesso passano inosservate a uno sguardo non specializzato e di intervenire in modo mirato per garantire pari opportunità a ogni visitatore.

Tecnologie inclusive per esperienze personalizzate

La vera rivoluzione della segnaletica digitale sta nella possibilità di personalizzare l’esperienza del visitatore. Attraverso sensori di prossimità, app mobili e beacon, i contenuti possono adattarsi al profilo dell’utente, offrendo testi semplificati, traduzioni automatiche, audio descrizioni, video in LIS o percorsi guidati per ipovedenti. In questo modo, ogni persona può accedere alle informazioni secondo le proprie necessità, senza sentirsi esclusa o penalizzata.

Pensiamo, ad esempio, a un museo che adotta un sistema digitale in grado di riconoscere le preferenze del visitatore già all’ingresso: un percorso audio per chi ha difficoltà visive, una visita interattiva semplificata per persone con disabilità cognitive, contenuti ad alta leggibilità per i più anziani. La tecnologia, in questi casi, non è solo uno strumento informativo, ma diventa un mediatore culturale, capace di abbattere barriere invisibili.

Perché ciò funzioni, però, è essenziale che la progettazione dei contenuti digitali avvenga in stretta collaborazione con esperti di accessibilità, designer inclusivi e utenti finali, ascoltandone bisogni reali. Solo così è possibile evitare soluzioni “di facciata” e creare esperienze realmente trasformative.

Segnaletica digitale e smart tourism: un binomio in crescita

Con l’espansione del turismo intelligente e delle città smart, la segnaletica digitale diventa una componente chiave per migliorare la qualità della visita e la gestione dei flussi turistici. Mappe interattive con aggiornamenti in tempo reale, percorsi suggeriti in base agli orari di affluenza, avvisi per la sicurezza o condizioni meteo localizzate sono già realtà in molte città europee e stanno cominciando a diffondersi anche in Italia.

A beneficiarne non sono solo le persone con disabilità, ma tutti i visitatori, che ricevono informazioni più chiare, contestuali e fruibili direttamente dal proprio smartphone o da totem digitali distribuiti sul territorio. L’inclusione, in questo caso, si traduce in efficienza, soddisfazione e valore aggiunto per l’intero sistema turistico.

C’è però ancora molto da fare: serve una maggiore consapevolezza da parte delle amministrazioni pubbliche e degli operatori privati sull’importanza di adottare standard accessibili fin dalla fase progettuale, evitando soluzioni improvvisate o non aggiornate. La collaborazione tra enti, imprese tecnologiche e associazioni di categoria può rappresentare il punto di svolta per una trasformazione strutturale del turismo in chiave inclusiva.

Il futuro dell’informazione turistica passa per l’accessibilità

Investire in segnaletica digitale accessibile non è un lusso, ma una necessità culturale, sociale ed economica. I dati parlano chiaro: i turisti con disabilità rappresentano una fetta sempre più consistente del mercato globale, spesso accompagnati da familiari o assistenti, e scelgono le destinazioni anche in base al livello di accessibilità. Non offrire esperienze inclusive significa rinunciare a un potenziale di sviluppo importante, sia in termini di presenze che di reputazione.

La transizione digitale, per essere davvero efficace, deve quindi integrare i principi dell’accessibilità fin dall’inizio, facendo della leggibilità, della chiarezza e della fruibilità i suoi pilastri. Questo non solo per rispettare le normative vigenti, ma per costruire un’offerta turistica più giusta, moderna e accogliente per tutti.

Luoghi che parlano a chiunque, senza distinzioni, sono luoghi che lasciano un segno. La segnaletica digitale, se progettata con intelligenza e sensibilità, può essere il primo passo verso un turismo più umano, sostenibile e universale.







 

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