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Attualità | 06 ottobre 2025, 12:00

I gatti di Buggio, sentinelle poetiche alla finestra

Tra caruggi e silenzi, i felini del borgo diventano simbolo di eleganza, quiete e memoria

I gatti di Buggio, sentinelle poetiche alla finestra

Nel cuore dell’entroterra ligure, incastonato tra le pieghe verdi della Val Nervia, il borgo di Buggio custodisce un’anima antica e silenziosa, fatta di pietra, tradizioni e sguardi discreti. 

Tra le sue case in pietra e i vicoli stretti, dove il tempo sembra essersi fermato, si affacciano le vere protagoniste di questo racconto: le gatte e i gatti di Buggio, creature eleganti e misteriose che osservano il mondo da dietro le imposte socchiuse, come sentinelle di un tempo sospeso.

La loro presenza è diventata nel tempo quasi simbolica, tanto da ispirare versi e racconti, come questa filastrocca che li celebra con affetto e ironia, rendendo omaggio alla loro indole fiera e alla loro capacità di rendere ogni angolo del borgo un piccolo teatro di bellezza.

La filastrocca

I gatti di Buggio stanno alla finestra 
se li guardi si mettono in posa
non temono le forre del Nervia o la Tenarda
essi vivono sopra ogni cosa hanno sangue nobile e tempra gagliarda.

I gatti di Buggio stanno alla finestra 
la preferiscono all'ombra del caruggio
si dedicano alla routine e alla toilette
dormono e mangiano ad ore fisse
muovono la coda, un orecchio o le vibrisse.

I gatti di Buggio stanno alla finestra
non hanno topi per la testa
salutano con creanza ogni turista
e la sera, quando c'è solo il fiume a cantare
una trapuntina di sguardi accesi
illumina ogni angolo del focolare.

Redazione

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