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Attualità | 12 agosto 2025, 16:30

12 agosto 1944, una delegazione di Ventimiglia alla commemorazione dell'eccidio di Sospel

A rappresentare la città il consigliere comunale di minoranza Martinetto, la polizia locale, l'Anpi, l'Ana, l'Anfi e il consigliere regionale Ioculano

Una delegazione di Ventimiglia a Sospel in occasione della commemorazione dell'eccidio avvenuto il 12 agosto del 1944. A rappresentare la città di confine vi erano il consigliere comunale di opposizione Nico Martinetto, accompagnato dal gonfalone cittadino e dagli agenti della polizia locale, il consigliere regionale ed ex sindaco della città di confine Enrico Ioculano, il presidente dell'Anpi Franco Molinari, l'A.N.A.- Associazione Nazionale Alpini sezione di Ventimiglia, rappresentata dal capo nucleo Sino Spanò e dai soci Dario Canavese e Gianfranco Maggioni, e l'A.N.F.I. - Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia sezione di Ventimiglia, rappresentata dal vicepresidente Ilario Innocenzo e i soci Luciano Mottola, Andrea Vitulano, Pietro Gallo e Massimo Biancheri.

Come ogni anno, il piccolo paese dell’entroterra della Costa Azzurra si è stretto intorno al memoriale dell’Albaréa per ricordare il massacro avvenuto proprio il 12 agosto. "Nel 1944 quindici partigiani, undici italiani e quattro francesi, catturati dopo aspri combattimenti e sottoposti a tre giorni di torture, furono fucilati nei pressi del paese pochi giorni prima della liberazione della zona. La storia dell’eccidio, i nomi delle vittime e la toponomastica del luogo fungono ancora oggi da richiamo e quale monito per le nuove generazioni" - fa sapere il consigliere comunale di Ventimiglia Nico Martinetto - "L’81ª edizione della commemorazione si è svolta come da tradizione il 12 agosto, con un programma consolidato negli anni scandito da orari abituali: alle 9 accoglienza da parte dell'amministrazione comunale di Sospel e saluti di benvenuto davanti al municipio della piccola cittadina francese".

I partecipanti, dopo aver percorso il breve tragitto in corteo fino al luogo della cerimonia ufficiale presso il 'Tertre des Fusillés' hanno ascoltato gli interventi delle autorità civili e militari, tra i quali anche i saluti del consigliere comunale di Ventimiglia Nico Martinetto in rappresentanza dell'Amministrazione comunale. Si è poi tenuta la celebrazione religiosa con la messa in suffragio dei martiri nella cattedrale di Saint-Michel. Infine, la cerimonia si è conclusa con la deposizione di una corona d'alloro e la benedizione del monumento presso il cimitero comunale dove sono stati suonati i due inni nazionali, fatto che, insieme alle bandiere delle due nazioni, evidenzia ulteriormente il carattere istituzionale e transfrontaliero della giornata. Le ricerche storiografiche e le ricostruzioni pubblicate hanno, infatti, ricordato che i prigionieri, la cui maggioranza erano  italiani originari di paesi liguri oltre ad alcuni partigiani francesi locali, furono torturati per giorni e poi uccisi a raffiche di mitra in un capannone vicino alla stazione. 

La cerimonia odierna ha confermato la forte partecipazione istituzionale e civica: delegazioni francesi e italiane, associazioni partigiane e d'arma, rappresentanti delle amministrazioni locali, dipartimentali e regionali si sono alternate nei saluti e nelle deposizioni di omaggi floreali. L’atmosfera, come ogni anno, è stata di grave solennità: alla lettura dei nomi la platea ha risposto con 'Mort pour la Liberté / Morto per la Libertà', mentre il saluto degli stendardi e i gagliardetti delle associazioni hanno scandito il rito civile e religioso.

Il sindaco di Sospel Lorenzi durante la cerimonia ha in più riprese evidenziato che: "bisogna continuare a ricordare l’eccidio di Sospel, una tra gli episodi di più inaudita violenza inflitta alla resistenza e alle popolazioni locali nei mesi che precedettero la liberazione" perché alimentare cerimonie come quella in ricordo dei martiri dell’Albaréa, serve non solo a onorare i caduti, ma anche a riproporre il valore della resistenza contro la violenza totalitaria, l’importanza del dialogo transfrontaliero e la necessità di tramandare ai giovani la consapevolezza storica".

Elisa Colli

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