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Politica | 30 giugno 2025, 07:14

Taggia, il consiglio non basta. Cascino sferza Conio: "Il ponte cade. E con lui le risposte"

Il consigliere incalza: "Troppe incognite su passerella e fognature", mentre il sindaco in aula: “Se il progetto sarà a ribasso, farò un passo indietro”.

Taggia, il consiglio non basta. Cascino sferza Conio: "Il ponte cade. E con lui le risposte"

Il giorno dopo il consiglio, la politica non si ferma. Anzi, rilancia. A rompere il silenzio è Gabriele Cascino, capogruppo di minoranza e voce storica della politica tabiese, che lunedì non c’era, ma ha seguito tutto. Ogni parola, ogni scambio, ogni passaggio. E ora, a freddo, spara la sua bordata.

Lo fa senza mezzi termini, come è nel suo stile. Un affondo secco, che suona come il lato B del vinile del sindaco Mario Conio: “Dopo il consiglio comunale, il sindaco ci dà una certezza. Il primo cittadino si è assunto la paternità politica della demolizione del ponte. Perché il ponte verrà demolito! Altre certezze sulla passerella alternativa e sul collegamento fognario del depuratore? Niente!”.

Cascino attacca anche sul piano politico, riprendendo una frase del primo cittadino per rivolgerla alla stessa amministrazione: “È proprio vero, siamo inquieti anche noi, usando le parole del sindaco, ‘per la politica sorda ai problemi dei cittadini’”.

Durante la seduta di lunedì (e nella giornata di ieri sui social), il sindaco Mario Conio ha ribadito, con toni netti e appassionati, la sua posizione: l’abbattimento del ponte è l’unica strada percorribile per garantire la sicurezza idraulica del territorio. Nessuna alternativa tecnica reggerebbe il confronto con il progetto approvato nel 2021, ha spiegato il sindaco, che ha anche lanciato un messaggio chiaro: “Se il progetto sarà a ribasso, io farò un passo indietro”.

A supporto della sua tesi, Conio ha mostrato in aula una mappa con l’evoluzione delle fasce di sicurezza della zona limitrofa al ponte: attualmente l’area comprende circa 21 ettari in fascia A (rossa) e 13 ettari in fascia B (gialla). Con l’intervento, entrambe verranno riclassificate in fascia C (verde), a dimostrazione dell’efficacia dell’opera sul piano della messa in sicurezza.

Tuttavia, restano le incognite sulla viabilità alternativa e sul nodo fognario: aspetti su cui l’amministrazione comunale ha promesso massima attenzione ma senza indicare soluzioni immediate. È proprio su questi punti che si concentra la critica di Cascino, che rivendica una posizione in difesa della cittadinanza e delle esigenze quotidiane del territorio.

Le sue parole, oggi, rimettono al centro la questione più delicata: non tanto il “se” del ponte, che parrebbe ormai segnato, ma il “come” e il “quando” delle soluzioni alternative. Perché se la demolizione è diventata una certezza politica, tutto il resto – passerella, rete fognaria, impatti sul territorio – resta ancora sospeso. E proprio lì, si gioca adesso la vera partita.

Andrea Musacchio

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