Della passerella provvisoria – quella promessa tra i Comuni di Taggia e Riva Ligure per garantire la continuità della pista ciclopedonale durante i lavori sul ponte dell’Argentina – si è detto tutto, o quasi. In poche settimane è diventata il simbolo di un’assenza pesante, evocata in Consiglio regionale, nei comunicati ufficiali, sui social, fino al Consiglio comunale straordinario di Taggia. Ne hanno parlato in tanti, ma finora mancava una voce. Quella più tecnica, più competente, forse anche più scomoda: la voce di chi quella passerella l’ha pensata, progettata e portata avanti, prima che venisse messa da parte.

A colmare questo vuoto è oggi l’ingegnere Gianni Rolando, autore del progetto originario, figura di spicco nel panorama tecnico italiano ed ex candidato sindaco a Sanremo. Le sue parole, lucide e senza giri di frase, fanno chiarezza e riportano la questione sul piano della realtà: “La passerella era prevista nel progetto preliminare. Sono passati due anni e non si è trovato il tempo per realizzarla…”.
“Era parte integrante del progetto, ed era l’unica risposta compiuta per garantire la continuità della viabilità dolce", osserva Rolando. "Questo intoppo si poteva e doveva evitare. Non voglio puntare il dito contro la politica, credo sia una questione di ritardi di cantiere e, forse, anche di scelte legate ai finanziamenti”.
La struttura, come confermato anche durante il Consiglio comunale di lunedì a Taggia, non è mai stata annullata ufficialmente. Era stata portata avanti con l’impresa appaltatrice, ma non è mai entrata nella fase realizzativa. “I lavori tra i due ponti non sono stati completati in tempo, per cui la passerella non si poteva fisicamente realizzare – prosegue Rolando – Ora la considero persa. Ma mi dispiace: mi ero immedesimato nei problemi della cittadinanza. Era la sola soluzione a minor danno”.
Nel progetto originario, la passerella non era pensata solo per collegare i due tratti della pista ciclopedonale. “Serviva anche alle maestranze, per spostarsi da una sponda all’altra durante i lavori, e doveva ospitare le tubazioni provvisorie, che oggi sono sistemate proprio sul ponte – chiarisce l’ingegnere – Era un’opera semplice ma strategica, un piccolo ponte che avrebbe garantito funzionalità e accessibilità durante l’intervento principale”.
La questione del nodo fognario legato al depuratore, emersa nel dibattito politico delle ultime settimane, secondo Rolando non è una sorpresa. “Era già nota: anche per questo la passerella sarebbe stata utile. Purtroppo – conclude – ora non si parla più di realizzarla, e l’impressione è che si sia persa un’occasione per gestire meglio l’intera operazione”.
La passerella avrebbe dovuto accompagnare le fasi più complesse dei lavori sul ponte dell’Argentina, che sarà riaperto provvisoriamente dal 28 giugno al 1° settembre, per poi essere definitivamente demolito in autunno. La sua assenza impone ora una nuova riflessione sulla gestione della viabilità alternativa e sulle soluzioni ancora da definire.














