Nei giorni scorsi delegazioni del Partito Radicale si sono recate in visita negli istituti di diverse Regioni, in Liguria Deborah Cianfanelli ha visitato la Casa Circondariale di LA SPEZIA (il 20-4), Angelo Chiavarini e Stefano Petrella la CC di MARASSI (il 22-4) e la Casa di Reclusione di CHIAVARI (il 23-4) e Stefano Petrella la CC di SANREMO (il 24-4).
A SANREMO abbiamo trovato un clima leggermente più sereno e nessun incidente ha turbato la visita durata dalle 10 alle 18; a ricevermi la Direttrice Cristina Marrè, nel giro mi hanno accompagnato una pazientissima Ispettrice e le educatrici Martina Monteleone e Giuseppina Palumbo.
255 i detenuti (su 220 posti regolamentari), una ventina in meno di quelli presenti a gennaio, più del 60% sono stranieri e oltre 200 hanno almeno una condanna definitiva (compresi diversi ergastolani), ma i posti di lavoro continuano ad essere i 4 offerti dalla Coop. Art. 27; soltanto 2 i semiliberi e 3 gli art. 21 (tutti interni), un unico detenuto fruisce di permessi .
4 educatori (rispetto ai precedenti 5), 2 i mediatori culturali in attesa di prendere servizio, un nuovo psicologo destinato ad occuparsi dei nuovi giunti, lo psichiatra è presente un giorno a settimana per poche ore, ma è il Dottor Ardissone ex primario Ser.D. richiamato dalla pensione che si divide tra Sanremo e Imperia, l’ASL non è stata in grado di trovarne un altro disponibile .
Moltissimi ci chiedono di Amnistia, Indulto e di quello che potrà portare il Giubileo che era stato inaugurato da Papa Francesco con l’apertura della Porta Santa a Rebibbia ed è tristissimo dovergli spiegare che di tali misure non si parla, che la proposta di legge Giachetti sulla liberazione anticipata è stata rimandata in Commissione, che il Governo ha trasformato in decreto il DDL Sicurezza che prevede ben 14 nuovi reati e 9 aggravanti e che tra questi c’è quello di “resistenza passiva” che potrebbe colpire duramente anche forme di protesta civili e non violente da parte dei detenuti; certo il Parlamento potrebbe sfiduciare queste scelte e muoversi in altra direzione, ma finora non lo ha fatto e Rita Bernardini per sollecitarlo in questi giorni sta riprendendo il suo sciopero della fame .
Le condizioni peggiori le riscontriamo all’isolamento dove troviamo neon rotti, pareti annerite, cassetti elettrici e suppellettili danneggiate e diverse celle inagibili, in una di quelle danneggiate in condizioni indegne, al buio e nella sporcizia (il wc è distrutto) si trova un detenuto con problemi psichiatrici, ma dai modi gentili che ci permette di visitarla; più tardi ci verrà spiegato che l’ha ridotta lui in quel modo.
Almeno non si pretende come a Marassi dove all’isolamento (e non nel Centro Clinico) si trovano casi simili e peggiori che debba pulire l’interessato e che non sia giusto provvederlo di un caregiver, ma la soluzione non può essere lasciare persone in quelle condizioni senza assistenza.
Diversi detenuti non escono all’aria e restano in cella 24 ore perchè i “passeggi” consistono in un piccolo cubo di cemento con una grata sopra e rifiutano di andarvi, la stessa situazione interessa la sezione nuovi giunti.
Il vitto che assaggiamo si presenta accettabile, con sicuro merito del cuoco, ma i problemi del sopravvitto sono gli stessi lamentati a Marassi dove le segnalazioni e gli esposti alla Procura si susseguono: i generi ordinati spesso non arrivano o sono di tipo diverso da quanto richiesto, le bombolette per sono di marca diversa e non compatibili con i fornelli che in conseguenza di questo si guastano, la carne arrivata per Pasqua era marcia e i detenuti l’hanno rifiutata (a Marassi era accaduto a Natale), se la Ladisa che ha ottenuto il servizio per la Liguria non è in grado di erogarlo correttamente non si vede perchè lo stesso non debba essergli revocato e assegnato ad altri.
Non riusciamo a recarci al Padiglione C dei protetti, ma un corso di formazione per muratori e un laboratorio teatrale potrebbero avere contribuito a migliorarvi il clima nell’ultimo periodo .
Per ultima visitiamo la terza sezione danneggiata da disordini alcuni mesi fa e abitata quasi esclusivamente da detenuti nordafricani, proprio qui incontriamo l’accoglienza più cordiale e la maggiore attenzione: sono tantissime e motivate le richieste (di trasferimento per lavoro o avvicinamento familiare, di avere notizie dei propri figli, di una possibilità di residenza per ottenere misure alternative esterne, di trasferimento a Imperia dove i familiari potrebbero venire in visita e molto altro), noi non possiamo fare altro che segnalarle alla Direttrice, agli educatori e al Garante Regionale.
Purtroppo sono un concentrato di quel che sarebbe necessario e manca a Valle Armea, soprattutto maggiori opportunità di attività lavorativa, pur essendo tra gli istituti della Liguria quello maggiormente fornito di ampi spazi che potrebbero ospitarne.
Una grande occasione per cambiare il corso delle cose ci sembra l’istituzione a Sanremo di un Garante dei Detenuti che potrebbe essere capace di spezzare l’isolamento che ha sempre separato il carcere dalla città e portare quelle attività in grado di cambiarne i connotati trasformandola in una struttura davvero volta al recupero e al reinserimento dei molti cittadini detenuti che ospita e il Consiglio Comunale di SANREMO si appresta finalmente a farlo nella prossima seduta di martedì 29-4 .
Infine vogliamo ricordare la raccolta firme in corso sulla “Proposta di Legge Zuncheddu” (33 anni trascorsi in carcere per un omicidio che non aveva commesso) promossa dal PR che prevede per le vittime di ingiusta detenzione che abbiano chiesto risarcimento allo stato un sussidio che permetta di vivere dignitosamente in attesa dei lunghi tempi (possono passare da 1 a 6 anni) previsti per il suo ottenimento.











