Il gioco d’azzardo rappresenta un settore in costante espansione; al pari di altri comparti, ha subìto il contraccolpo provocato dalla pandemia tra il 2020 e il 2021, salvo poi colmare rapidamente il gap accumulato rispetto al periodo prepandemico. Ad alimentare la ripresa del settore è anche, se non soprattutto, il canale digitale, che fa registrare percentuali di crescita annua a due cifre. Uno scenario, quindi, complessivamente positivo in termini commerciali, come si può evincere dai dati pubblicati in un rapporto pubblicato a maggio scorso da CGIL e Federconsumatori.
I dati sul gioco pubblico autorizzato in Italia
Sulla base dei riscontri forniti dall’ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato), CGIL e Federconsumatori hanno quantificato l’ammontare della raccolta complessiva delle entrate derivanti dal gioco d’azzardo, attraverso i canali fisici e digitali, in 150 miliardi di euro (ovvero più del triplo rispetto al dato del 2006). Di questi, oltre la metà (82 miliardi) derivano esclusivamente dal gioco online che, nel giro di pochi anni, ha quasi raddoppiato i volumi di raccolta: solo nel 2020, infatti, il gioco a distanza raccoglieva circa 49 miliardi di euro
Il dato è figlio di una spesa pro capite piuttosto elevata, che si attesta mediamente oltre i 1.900 euro all’anno, con picchi di oltre 3.200 euro per abitante nelle province di Palermo, Messina e Siracusa. In generale, si legge nel rapporto congiunto di CGIL e Federconsumatori, il volume lordo del giocato in Italia nel 2023 è aumentato del 10,2% rispetto al 2022, mentre il gioco online segna un +12,3% rispetto al 2022.
I fattori che alimentano la crescita dell’online
Sono diversi i fattori che, da alcuni anni, contribuiscono in maniera sostanziale all’espansione del gioco d’azzardo a distanza. Si tratta di cause di varia natura che, sommandosi tra loro, hanno consolidato la prevalenza dei canali digitali rispetto a quelli fisici. “L’azzardo da remoto” - si legge nel report menzionato in precedenza - “rappresenta un canale di gioco il cui livello di consolidamento e di espansione è indicativo di modifiche strutturali sia nelle abitudini di gioco che nell’offerta di azzardo disponibile e implementabile sulle piattaforme”. In sintesi, quindi, non è cambiato soltanto il mercato, ma anche l’utenza ha sviluppato tendenze e abitudini diverse rispetto al passato.
Anche per questo, sottolineano CGIL e Federconsumatori, non esiste più una contrapposizione netta tra gioco fisico e online. I giocatori possono accedere più facilmente ad un’offerta molto più ampia e complessa, con dinamiche di gioco che includono svariate iniziative promozionali, vincolate a requisiti di gioco particolarmente articolati. Anche per questo, sono sempre più diffusi i portali specializzati che analizzano e recensiscono la proposta di gioco dei vari concessionari autorizzati come, ad esempio, il sito MigliorCasinoBonus.com. A fronte di un ventaglio di opzioni potenzialmente sconfinato, non stupisce come gli utenti, specie se poco esperti, tendano ad informarsi il più possibile prima di cimentarsi nel gioco vero e proprio.
Un altro aspetto che depone a favore del gambling online è la convenienza; da un lato, infatti, l’identità digitale tutela la privacy dei giocatori, dall’altro il banco incassa in media una posta inferiore (5%) rispetto ai retailer fisici, come riportano CGIL e Federconsumatori.
A cosa giocano gli italiani online?
Per rispondere a questa domanda si può far riferimento ai dati elaborati dall’ADM, relativi al 2022; la raccolta più elevata - escludendo le scommesse sportive - è stata registrata dai “Giochi organizzati in forma diversa dal torneo e giochi di sorte a quota fissa” (ovvero slot, poker online e skill games), per un totale superiore ai 53 miliardi di euro. Lotto e lotterie hanno superato, complessivamente, i 300 milioni di euro, mentre il poker (tra tornei e cash) ha fatto registrare una raccolta di quasi 4 miliardi. Infine il Bingo, che nel 2022 ha contribuito alla raccolta complessiva con 244 milioni di euro.