“All’improvviso il sindaco Conio si è accorto del grave problema che ha investito i suoi concittadini per le bollette di Rivieracqua”.
Così interviene il consigliere comunale di Taggia, Giuseppe Federico, che aggiunge: “Aveva bisogno di incontrare i cittadini in Comune per capirlo, e aveva bisogno di scoprire che ci sono cittadini, associazioni e noi della minoranza che, sostituendosi a lui, si stanno adoperando per cercare soluzioni. Adesso che la casa rischia di bruciare vuol fare credere che sarà lui a prodigarsi per spegnere l’incendio. Mi chiedo dove fosse il sindaco Conio quando si è deciso che gli aumenti tariffari avrebbero avuto impatto anche sugli anni arretrati. E dove fosse il sindaco Conio quando, in questi anni, il debito di Rivieracqua continuava ad aumentare in modo esponenziale invece di esercitare, come socio, la sua funzione di controllo. Forse sperava che tutto passasse nel silenzio e che l’impatto delle decisioni avallate anche da lui, non portassero a questo “enorme disorientamento da parte degli utenti”. Ma siccome, sfortunatamente per lui, non è passato nel silenzio e va immediatamente spento l’incendio, agita la bacchetta magica e mette a disposizione dei cittadini bisognosi “addirittura” 30.000 euro e chiede soccorso, solo ora, a Rivieracqua. L’impatto di queste bollette sulle tasche di ogni cittadino, signor sindaco, andava previsto, rimodulato, contrastato e se necessario rifiutato, quando era il momento giusto per farlo; perché la tutela degli interessi di tutti i suoi cittadini va garantita sempre, non solo quando comincia a sentirsi la puzza di bruciato”.