Nel marzo di quest'anno, con l'entrata in vigore della Legge 15/2022 (ex DL Milleproroghe 128/2021), è arrivata la stretta sui pagamenti in contante. Da gennaio 2023, infatti, non sarà possibile effettuare pagamenti in contanti per importi superiori ai 1.000 euro.
Chiari segnali della volontà di abolire quasi completamente il denaro contante erano già arrivati con l'introduzione della lotteria degli scontrini e del cash back promossa dal Governo a partire da dicembre 2020.
Nello stesso anno si è registrato in Italia un aumento delle transazioni elettroniche pari al 10% che ha raggiunto un ulteriore incremento nel 2021 sfiorando quasi il 23%.
Ma quali sono le migliori alternative alle vecchie transazioni in cash?
Carte di debito, credito e prepagate
Gli istituti finanziari offrono ormai una vasta scelta rispetto ai pagamenti elettronici: carte di debito, di credito, prepagate e di debito con addebito differito.
Questi strumenti di pagamento hanno riguardato nel 2021 il 41% delle transazioni elettroniche avvenute nel nostro Paese.
Da un sondaggio della BCE emerge che su un bacino di 40.000 consumatori intervistato ben il 90% adotta pagamenti cashless (mediante carte) e che il 50% degli uomini e il 44% delle donne preferiscono i pagamenti elettronici al contante.
Se da una parte è vero che gli italiani prediligono il cashless, dall'altra per gli esercenti l'utilizzo del Pos (Point of Sale) per effettuare pagamenti con le carte risulta talvolta eccessivamente oneroso, con costi di commissione sul pagamento elettronico che possono arrivare fino all’11% secondo un'inchiesta di Altroconsumo.
Nel merito è intervenuto il Governo varando un Decreto Legge nell'ottobre del 2019 a favore della lotta contro l'evasione fiscale con disposizioni urgenti e indifferibili in materia. La successiva conversione in legge nel dicembre dello stesso anno ha predisposto un credito d'imposta del 30% sulle spese pagate dagli esercenti, sia per quelle sulle commissioni che per i costi fissi legati all'installazione di un Pos, a patto che nell'anno fiscale precedente il fatturato non abbia superato i 400.000 euro. Lo stesso concetto è stato rinforzato con il Decreto Legge 99 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel giugno 2021 che non ha poi trovato accoglimento in Legge. Oltre al credito d'imposta del 30% elevato al 100%, infatti, veniva predisposto un ulteriore credito a favore degli esercenti che avessero adottato metodi di pagamento elettronico evoluto (tracciabile e trasmissibile all' Agenzia delle Entrate) per un massimo di 160 euro con limiti percentuali rispetto al fatturato dell'anno precedente. La manovra prevedeva anche un credito di 320 euro con le stesse modalità per coloro che avrebbero acquistato nel corso del 2022 un Pos legato ad un registratore di cassa per consentire più agevolmente la trasmissione telematica degli scontrini.
A partire da giugno 2022 le attività che rifiutano pagamenti elettronici saranno passibili di una sanzione di 30 euro aumentata del 4% in base all'importo della transazione rifiutata.
Sistemi e-payment
Il cashless però non rappresenta l'unica alternativa all'uso del contante, molti consumatori si affidano infatti agli e-payments attraverso diverse piattaforme di pagamento dette anche digital-wallet. Questi termini probabilmente non sono ancora entrati a pieno titolo nel linguaggio comune, ma in Italia i wallet vengono utilizzati da circa il 28% dei consumatori che effettuano pagamenti on line. Un punto in più della media europea.
Attualmente sono presenti oltre 200 piattaforme utilizzate come forma di pagamento alternativo (per approfondire, ti consigliamo di consultare siti specializzati come carteprepagate.me). Tra le principali si annoverano GooglePay, AmazonPay, ApplePay e la nostrana Satispay.
Gli e-payment sono utilizzati soprattutto per gli acquisti e-commerce, ma trovano sempre più accoglimento anche per gli acquisti tradizionali. Queste piattaforme si basano solitamente sul sistema peer to peer che prevede lo scambio di denaro tra utenti.
Questo metodo permette al consumatore di pagare direttamente dal proprio smartphone rendendo la transazione facile, veloce, intuitiva e talvolta redditizia in quanto è quasi sempre presente la possibilità di ricevere del cash back (denaro che torna indietro, rimborso) sugli acquisti effettuati.
Spesso è possibile effettuare un pagamento semplicemente inquadrando il Qrcode, un codice a barre bidimensionale, solitamente applicato sulla cassa o sul device dell'esercente. Oltre alla tecnologia QRCODE per il trasferimento di flussi di denaro si utilizza anche la tenologia NFC che permette a due device di collegarsi tra loro attraverso un sistema wireless. Avvicinando quindi uno smartphone ad un Pos, per esempio, possiamo effettuare un pagamento.
Attraverso queste modalità di pagamento l'esercente potrà abbattere i costi sulle commissioni e utilizzare l'e-payments anche per il pagamento di cifre molto esigue.
Le piattaforme peer to peer oltre ad essere convenienti sia per il consumatore che per gli imprenditori offrono anche un vantaggio per la salute in periodo pandemico in quanto per effettuare il pagamento non bisogna digitare il codice su un Pos, ma si usa il proprio smartphone.
Un altro strumento che raccoglie consensi nell'ambito dei pagamenti alternativi ed in particolare per quanto concerne l'e-commerce è l'utilizzo di bonifici immediati on line. Esistono, infatti, diverse piattaforme che utilizzano questo servizio senza gravare sul costo finale riservato all'utente. Tra le più importanti troviamo MyBank, Klarna Pay Now e iDEAL.
Spesso queste aziende offrono al consumatore altri importanti vantaggi come il finanziamento a tasso zero dell'intero importo o il BNPL (Buy Now Pay Later) più comunemente conosciuto come dilazione di pagamento, anche questo senza costi.
Da un'indagine condotta da Statista, sito tedesco per la raccolta di dati statistici, si stima che tra il 2020 e il 2025 ci sarà un incremento del 67% di pagamenti on line e che l'aumento maggiore si noterà proprio in Italia che toccherà punte vicine all'80% questo probabilmente perchè nel nostro Paese una buona percentuale di persone è ancora legata all'utilizzo del contante. Come riporta Axerve, società di soluzioni digitali del Gruppo Sella, il 6% delle transazioni italiane avvengono mediante denaro contante contro la media europea del 4%.
Queste citate sono tra le principali alternative al denaro contante, ma il fenomeno è irreversibilmente in crescita così come le società che ne fanno parte e il volume monetario prodotto.














