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Politica | 17 marzo 2022, 18:03

Casinò di Sanremo: posti di lavoro a rischio con il nuovo appalto per la ristorazione, Biancheri: “Quando manca il fatturato è difficile dare sicurezza”

Il primo cittadino ha dato la propria disponibilità per un tavolo con il Cda o un incontro in commissione

Il consiglio comunale di questa sera

Il consiglio comunale di questa sera

Tredici posti di lavoro a rischio e un servizio che rischia di arrivare ai titoli di coda. C’è grande preoccupazione tra le mura della casa da gioco per il destino dei due ristoranti ‘Biribissi’ e ‘Roof Garden’ con sul nuovo bando che, di fatto, li esclude dalla gestione interna affidandoli al catering. A carico del Casinò rimarrebbero così solamente i bar.
La discussione è stata portata questa sera in consiglio comunale con l’ordine del giorno presentato dal consigliere Luca Lombardi (FdI). Presente anche una delegazione di lavoratori che, prima della seduta, ha incontrato anche il sindaco Alberto Biancheri; come prevedibile, le parti sono rimaste a dir poco distanti.

Il mio ordine del giorno prende spunto da un altro odg del 2012, in un periodo drammatico per il Casinò con oltre 100 esuberi e contratti di solidarietà, un momento drammatico pari a quello di oggi - ha dichiarato Luca Lombardi in sede di presentazione - l’obiettivo è quello di non cadere in errori come con Casa Serena”.

Ha subito preso la parola il sindaco Alberto Biancheri: “È sempre difficile affrontare temi come questi, si parla di occupazione e lavoro, penso che questo sia un argomento importante e complesso. Chiedo la disponibilità di affrontare il tema a un tavolo o in una commissione, invitando anche il Cda, per approfondire l’argomento punto per punto. Il mio ruolo di sindaco prevede di tutelare tutto, anche la casa da gioco. Per noi è importante mettere in sicurezza i conti del nostro Casinò. Nel 2012 le entrate del Casinò erano di 50,5 milioni, nel 2021 sono entrati 22 milioni, perdiamo diversi milioni di euro. La situazione è preoccupante anche alla luce dei costi che stanno aumentando, solo con i costi dell’energia ripasserà da 750 mila euro del 2021 a 1,5 milioni nel 2022. In una situazione così complessa il Cda ha fatto la scelta di tutelare la casa da gioco, ma questo non vuol dire che non si debba lavorare per la tutela dei posti di lavoro. Ora non posso votare favorevolmente questo ordine del giorno, ma mi impegno per accompagnare le trattative tra sindacati e il nuovo appaltatore. Quando manca il fatturato è difficile dare sicurezza, ma da parte mia ci sarà il massimo impegno affinché i lavoratori abbiano le maggiori garanzie possibili”.

Anni fa il Casinò di Sanremo dava un gettito importante per le nostre casse - ha proseguito Andrea Artioli (Liguria Popolare) - il Casinò nasce con una legge speciale per fare in modo che un territorio all’epoca disagiato dal punto di vista economico e dare richiamo turistico tanto che, grazie a quelle risorse, furono realizzati grandi interventi in città. Il Casinò ha dato occupazione a tanti sanremesi e ora vederlo così a barcamenarsi e perdere giochi importanti, ora mi aspetterei quel salto di qualità”.

L'opposizione viene trattata come uno zerbino - ha aggiunto il consigliere Simone Baggioli (FI) - le scelte sono imputabili al sindaco, il risultato è che la situazione della casa da gioco è precipitata nel momento in cui l'avete gestita lei e il suo predecessore Borea, al netto delle problematiche legate alla pandemia”.

La discussione è proseguita con Daniele Ventimiglia (Lega): “Il sindaco questa sera chiede di discutere il tema in un tavolo, ma vorrei rivedere che cosa è successo con Casa Serena con i lavoratori che sono rimasti a casa. La pianificazione della nostra casa da gioco doveva essere pensata prima, all'amministrazione manca pianificazione. La tutela dei lavoratori deve essere di primaria importanza per le scelte del futuro”.

Dai banchi della maggioranza ha risposto Marco Viale: “Noi, come amministrazione, faremo di tutto per evitare licenziamenti, ma ricordiamo che in passato è stato ridotto il personale del 31% per consentire all'azienda di rimanere a galla mentre il servizio ristorazione è rimasto sempre allo stesso livello. Quello che potevamo fare per il personale del Casinò è stato fatto, ma non è stato così per i dipendenti delle ditte titolari di appalto. Faremo un tavolo con il Cda per evitare i licenziamenti, ma questi sono dati di fatto dei quali bisogna tenere conto”.

Nella loro battaglia i sindacati richiamano una delibera del 2012 nella quale viene approvato all’unanimità che “eventuali appalti abbiano le caratteristiche e le aperture nella gestione dei servizi (bar e ristorante) non a più soggetti (smembrando il servizio a più gestori), ma ad un unico soggetto, ed offra la possibilità di partecipare all’appalto anche a soggetti tipo cooperative, insieme di gestori di rinomata esperienza”. La stessa delibera invitava il sindaco e la giunta a “muoversi in tal senso al fine di collocare al primo posto i livelli occupazionali dei lavoratori nell’interesse solo ed esclusivo dei nostri cittadini e le numerose famiglie che traggono linfa da questa azienda la più importante della provincia”. La delibera venne votata dall’allora sindaco Zoccarato, dal consigliere Rossano e dall’attuale sindaco Biancheri.

Al termine della discussione l'ordine del giorno è stato bocciato con i soli voti favorevoli di Lega, Fratelli d'Italia, Liguria Popolare e Fratelli d'Italia.

Pietro Zampedroni

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