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Attualità | 02 febbraio 2022, 20:15

Scuola, restrizioni per i vaccinati e durata del Green Pass: il Governo cambia le regole della pandemia

Sempre meno limitazioni per chi è vaccinato con dose booster e scuola con un sempre decrescente ricorso alla Dad. Si è parlato anche di mascherine all'aperto

Scuola, restrizioni per i vaccinati e durata del Green Pass: il Governo cambia le regole della pandemia

Rimodulazione delle regole a scuola, stop alle restrizioni per i vaccinati in zona rossa e durata del Green Pass: Sono questi i principali temi su cui si è concentrato l'odierno Consiglio dei Ministri che ha approvato il nuovo decreto legge sull'emergenza Covid19.

"Piatto forte" sul tavolo della discussione, a cui non hanno preso parte i ministri in quota Lega, la gestione di quarantene e utilizzo della Dad nel mondo della scuola. Da qui partirà il percorso di riapertura del Paese, con un sempre maggior ricorso a misure restrittive: i bambini da 0 a 6 anni andranno in Dad per cinque giorni se in classe ci sono più di cinque casi positivi, alle primarie stesso numero di alunni per fare ricorso alla didattica a distanza mentre per la secondaria basterà superare i due casi. In entrambi questi ultimi casi varrà solo per i non vaccinati o guariti, per i quali durerà cinque giorni e sarà quindi ridotta rispetto ai precedenti dieci. Sparirà quindi la didattica a distanza per i vaccinati.

Cambiamenti previsti anche per quanto riguarda le restrizioni nelle zone rosse, ma solo per i vaccinati con dose booster. Per costoro nessuna limitazione così come già avviene in zone bianche, gialle e arancioni evitando quindi il lockdown ponendo, di fatto, fine alle distinzioni tra i colori delle regioni. Modifiche pure per l'utilizzo del Green Pass: per chi ha fatto la terza dose booster di vaccino o si è contagiato dopo aver contratto l'infezione dopo la doppia dose la certificazione avrà durata illimitata.

Le nuove norme riguarderanno anche l'utilizzo delle mascherine all'aperto. Nei giorni scorsi il sottosegretario alla Salute Andrea Costa aveva parlato di uno stop da fine marzo. Il Governo, mantenendo la via prudente, ha quindi stabilito la proroga dell'obbligo fino al prossimo 10 febbraio. Una misura importante per una regione come la Liguria è quella relativa all'ingresso in Italia di chi proviene da Stati esteri: verrà riconosciuto lo status vaccinale del Paese di provenienza e qualora questo non coincida con le regole della somministrazione vigenti in Italia, verrà solamente richiesto un tampone aggiuntivo.

Scelte intraprese a seguito dell'emergere di "un quadro epidemiologico che negli ultimi giorni ci sta dando buoni segnali" ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza, con molti segni meno nei bollettini quotidiani.

Redazione

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