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Economia | 30 ottobre 2021, 07:00

Problemi di reflusso gastrico? Scopriamo come arginare questo disturbo

E' un disturbo che rallenta la quotidianità e tende a manifestarsi quando si è sdraiati, soprattutto la notte. Ecco un articolo con consigli molto utili per arginare questo disagio

Problemi di reflusso gastrico?  Scopriamo come arginare questo disturbo

Molte persone lamentano problemi di reflusso gastrico. Si tratta di un disturbo sgradevole, che rallenta la propria quotidianità e tende a intensificarsi durante la notte, quando si è sdraiati (tra poco capiremo perché). Scopriamo di più e vediamo come arginare questo disagio.

Cosa è il reflusso gastrico?

Rigurgito acido e sensazione di liquido amaro o acido in bocca sono condizioni che possono insorgere a spot, cioè saltuariamente, specie dopo i pasti. Non dobbiamo preoccuparci. Tuttavia, tale evenienza potrebbe ricorrere con frequenza durante la giornata o per un periodo prolungato. In questo caso si è in presenza di un disturbo conclamato. Ma di cosa si tratta e cosa succede?

In coloro che ne soffrono, il reflusso gastrico può ledere la mucosa esofagea, poiché la espone all’azione corrosiva dell’acido e degli enzimi contenuti nel succo gastrico. Perché si verifica questa situazione?

Il reflusso gastrico ha luogo quando i succhi gastrici entrano in contatto con la parete esofagea, causando bruciore dietro lo sterno e rigurgito acido. Il passaggio di acido dallo stomaco all’esofago è fisiologico, e avviene normalmente durante la giornata, soprattutto dopo i pasti: non dobbiamo preoccuparci. Tuttavia, se questa condizione si verifica troppo frequentemente, siamo in presenza di una vera e propria malattia da reflusso gastroesofageo.

Quali sono cause e sintomi del reflusso gastroesofageo?

Anzitutto, vediamo i “meccanismi” alla base del reflusso gastrico.

Il primo meccanismo è l’allentamento del cardias, cioè la valvola che collega l’esofago con lo stomaco. In condizioni fisiologiche, tale valvola agisce in modo da impedire che il contenuto dello stomaco risalga nell’esofago. A volte, però, il cardias perde la propria funzione di contenere gli acidi. In questo caso, l’acido gastrico risale eccessivamente nell’esofago, determinando alcuni sintomi caratteristici e ben riconoscibili.

Il secondo meccanismo è il rallentare dello svuotamento dello stomaco (e cioè il passaggio del cibo dallo stomaco verso l’intestino). Questa condizione può essere riconducibile a pasti eccessivi o al consumo di alcuni cibi (per esempio cibi particolarmente acidi o irritanti). Anche sdraiarsi immediatamente  dopo aver consumato i pasti o mangiare troppo velocemente possono favorire la comparsa di tale condizione.

Vi sono poi altre evenienze che possono promuovere l’insorgenza del reflusso gastrico:

●  Variazioni ormonali gravidiche e aumento dell’utero. La causa è da rintracciare nei fisiologici cambiamenti ormonali e nella pressione sullo stomaco dovuta all’accrescimento del feto. Ciò può causare reflusso gastrico, soprattutto nel terzo e ultimo trimestre.

●   Sovrappeso o aumento ponderale fino all’obesità. La pressione sullo stomaco dovuta a un peso eccessivo può indebolire i muscoli all'estremità inferiore dell'esofago.

●    Situazioni stressanti. Può concorrere ad acuire i sintomi.

●    Eccessivo consumo di alcolici e dipendenza da nicotina: la nicotina stimola la produzione di acidi e rallenta lo svuotamento dello stomaco, mentre l'alcol infiamma la mucosa dell'esofago, favorendo la comparsa del reflusso.

●    Alcune attività sportive, se praticate intensamente. Un peggioramento della pressione sull’addome (intraddominale) potrebbe acuire un disturbo già conclamato. Tra i consigli sportivi, si raccomanda di praticare sport aerobici come camminata, corsa.

 

I sintomi che identificano la malattia da reflusso gastrico sono:

●       Bruciore dietro lo sterno che può diffondersi tra le scapole o arrivare dal collo alle orecchie.

●       Rigurgito acido, cioè la sensazione di liquido amaro o acido in bocca.

I sintomi del reflusso si possono presentare in modo reiterato e continuo durante la giornata oppure in modo episodico.

Come possiamo rimediare al reflusso gastrico?

Dopo aver consultato il medico, per ricevere indicazioni mirate, possiamo seguire pratici suggerimenti. Infatti, ci sono alcune linee guida generali, basate su accorgimenti alimentari e comportamentali, consigli utili alla salute generale:

DIETA BEN BILANCIATA

Cerchiamo di mantenere o raggiungere un peso corporeo bilanciato, facendoci eventualmente seguire da un nutrizionista. Evitiamo alimenti ricchi di grassi o “reflussogeni” (cioccolata, menta, caffè, alcolici, pomodoro, agrumi, alimenti fritti).

NON SDRAIARSI SUBITO DOPO UN PASTO

Sarebbe meglio non coricarsi subito dopo i pasti. Infatti, la posizione orizzontale promuove la risalita e la permanenza dei succhi gastrici nell’esofago.

NO A PASTI TROPPO ABBONDANTI

Meglio evitare pasti eccessivi, ma suddividerli nell’arco della giornata. L’optimum sarebbe fare tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) e due spuntini, uno a metà mattina e l’altro a metà pomeriggio.

Riassumendo, ecco alcuni punti importanti in caso di reflusso gastrico:

 

●       Evitare di riposare dopo mangiato, ma attendere almeno tre ore.

●       No a pasti troppo abbondanti, ma distribuirli nell’arco della giornata (tre pasti principali e due spuntini);

●       Ridurre alimenti grassi, fritti e molto elaborati;

●       Evitare alimenti acidi o ad azione irritante (cioccolata, menta, caffè, tè, agrumi, pomodori, cibi speziati);

●       Scegliere alimenti leggeri e digeribili: carni e pesci magri, frutti quali banane, mele, pere, verdure e ortaggi come ad esempio carote, patate, finocchi, zucchine.

●       Evitare alcool e fumo;

●       Smaltire i chili in eccesso;

●       Evitare di indossare indumenti aderenti che “schiacciano” stomaco e torace.

Questi semplici accorgimenti quotidiani possono contribuire a contenere il problema. Tuttavia, se abbiamo dubbi o richieste, non esitiamo a rivolgerci al nostro medico di fiducia.

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