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Economia | 25 ottobre 2021, 12:30

Artrite reumatoide: l’importanza della diagnosi precoce

Si calcola che oltre il 40% delle persone affette da artrite reumatoide abbiano disturbi che colpiscono altre parti del corpo, oltre alle articolazioni: ecco un articolo molto utile sul tema

People photo created by jcomp - www.freepik.com

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L’artrite reumatoide è una patologia particolarmente invalidante, che colpisce una percentuale di popolazione di circa l’1%, con conseguenze importanti per la salute del paziente ma anche per la società.

Come si può leggere in questo approfondimento sull’artrite reumatoide, si tratta di una patologia autoimmune di tipo sistemico, che colpisce i tessuti connettivi, creando gonfiore, dolore e deformità.

Trattandosi, tuttavia, di una patologia sistemica, non interessa solo le articolazioni ma ha conseguenze anche sugli organi interni e sugli apparati. In particolare, ne possono essere colpiti i polmoni, la pelle, gli occhi, etc.

Si calcola che oltre il 40% delle persone affette da artrite reumatoide abbiano disturbi che colpiscono altre parti del corpo, oltre alle articolazioni.

Gli specialisti affermano che la diagnosi precoce è fondamentale per un tipo di malattia come questa, per la quale attualmente non ci sono cure risolutive, ma solo terapie per rallentare l’avanzamento e contenere i sintomi.

Perché è importante diagnosticare precocemente l’artrite reumatoide
Nell’ultimo congresso di Eular (European League AgainstRheumatism) che si è tenuto in streaming nel mese di giugno di quest’anno, si è affrontato anche questo aspetto della malattia. Se non ci sono ancora cure definitive, è però vero che gli studi proseguono, con l’obiettivo di offrire ai pazienti una qualità della vita accettabile, cercando di ridurre i dolori e contrastando gli altri effetti invalidanti connessi alla malattia.

Proprio in questa sede si sono discusse le possibilità di avere una vita pressoché normale, anche quando si è affetti da artrite reumatoide, a condizione che la diagnosi sia precoce.

La patologia può presentarsi in modo acuto oppure avere uno sviluppo graduale. Di solito, si manifesta con dolore localizzato alle articolazioni e, a volte, anche con la comparsa di tumefazioni che, però, tendono a scomparire, almeno all’apparenza.

In genere, nei mesi successivi si può registrare la ricomparsa degli stessi sintomi, o di sintomi analoghi, con un livello di gravità superiore, che può creare limitazione dei movimenti e, a lungo andare, trasformarsi in una vera e propria invalidità, seppure parziale o riferita a un punto specifico, come mani e arti.

Il fatto di avere una diagnosi precoce e un intervento tempestivo è orientato in modo specifico a evitare un peggioramento dei sintomi che diventa irreversibile. Gli specialisti parlano di finestra di opportunità, ovvero di un periodo di tempo all’interno del quale l’intervento si può presentare ancora efficace. I trattamenti in questa fase possono portare a un miglioramento della prognosi sia a breve sia a medio sia a lungo termine.

Convivere con l’artrite reumatoide: che stile di vita adottare

Convivere con l’artrite reumatoide si può e, in molti casi, è possibile vivere senza particolari difficoltà. Tuttavia, avere uno stile di vita sano e corretto può essere fondamentale per migliorare lo stato di salute generale e contrastare il peggioramento della malattia.

Gli studi scientifici hanno, per esempio, evidenziato un legame tra il rischio di essere colpiti da malattie autoimmuni, di cui l’artrite reumatoide fa parte, e la carenza di vitamina D. Poiché si tratta di una vitamina difficilmente assimilabile con l’alimentazione, può essere utile per i soggetti a rischio una integrazione tramite farmaci, che deve però essere indicati dal medico curante.

Inoltre, gli specialisti consigliano uno stile di vita attivo e un moderato esercizio aerobico: camminare è senza dubbio l’attività da prediligere, in quanto consente di mantenere il fisico allenato anche ai soggetti più colpiti dalla malattia, oltre al fatto che è una attività che non stressa l’organismo e contribuisce alla salute generale.

In ogni caso, il reumatologo potrà individuare l’attività fisica più adatta anche in relazione alle condizioni specifiche del soggetto.

Anche per quanto riguarda l’alimentazione, è consigliabile seguire una dieta sana ed equilibrata. Sebbene non ci sia una dieta specifica per chi soffre di questa patologia, una dieta varia e completa come quella mediterranea può rivelarsi utile per il benessere generale: frutta, verdura, cereali, pesce, legumi, frutta secca e olio extravergine sono senza dubbio alimenti da inserire nella propria alimentazione.

Infine, per chi soffre di questa malattia è altamente sconsigliato il fumo, che, oltre ai sintomi della patologia stessa, può peggiorare le condizioni del sistema cardiovascolare e respiratorio.

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