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Attualità | 13 settembre 2021, 07:21

Badalucco: l'affondamento della corazzata Roma e il legame con Ciabaudo, una storia di tante famiglie della provincia di Imperia (Foto e video)

L'intervista ad Andrea Amici su una storia ancora poco nota ma che riguarda tante famiglie della provincia di Imperia.

L’affondamento della Regia Nave Roma ha tenuto banco oggi pomeriggio a Badalucco, mostrando quanti legami ci siano con Ciabaudo e più in generale con tante famiglie della provincia di Imperia. Oratore della conferenza Andrea Amici, sommozzatore dei vigili del fuoco, tra i primi a entrare a bordo della Concordia e anche vicepresidente dell’associazione nazionale regia Nave Roma. 

Amici grazie a una carrellata di immagini d’epoca ha proposto un viaggio indietro nel tempo. Al suo fianco il prof. Carlo Michero, ex preside e giornalista che da tempo segue le vicende della Roma e dei superstiti della provincia di Imperia. Davanti a una platea gremita di persone interessate anche il sindaco di Badalucco, Matteo Orengo che ha portato i saluti dell‘amministrazione spiegando come questo incontro rappresenti anche l'intenzione del Comune di valorizzare le storie e le persone del paese. 

La corazzata Roma venne affondata il 9 settembre 1943. Distrutta da un bombardiere tedesco che la raggiunse con due bombe teleguidate causando la morte di 1393 persone sui 2021 uomini imbarcati. I pochi superstiti e i molti feriti con gravissime ustioni, vennero salvati dalle altre imbarcazioni della Marina italiana che scortavano la Roma. Tra i sopravvissuti ci sono 5 sanremesi uno è Italo Pizzo (una quindicina della provincia di Imperia ndr), nonno di Andrea Amici e persona ben conosciuta a Ciabaudo. Il marinaio superstite insieme agli altri commilitoni venne salvato in mare mentre la Roma bruciava a affondava e quindi ricoverato all'Ospedale di Mahon, nell'isola di Minorca, appartenente al gruppo delle Baleari. 

È proprio Italo Pizzo il punto di connessione tra questa tragedia avvenuta nella Seconda Guerra Mondiale e una vecchia storia di Ciabaudo. Oggi le piastrine militari di Pizzo si trovano fuse in un crocifisso vicino al bosco, emblema di un passato che non c'è più e lì posizionato a inizio '900 per ricordare la scomparsa di un bambino mai più ritrovato. 

L'INTERVISTA AD ANDREA AMICI

"Ho trascorso la mia infanzia a Ciabaudo. - racconta Amici - Lì mio nonno insieme ad altri aprenti ha realizzato una casa e sotto ha costruito un crocifisso, testimone di un fatto singolare del passato, la scomparsa di un bambino. Un crocifisso guardiano di un mondo perduto, nel costato, sono state fuse: sul lato sinistro, la fede in oro della madre di un signore della zona, Carlo Pastorelli internato in Germania dopo l'8 settembre e la donna purtroppo per dolore scomparve senza rivedere più suo figlio. Mentre, nel costato destro, mio nonno fuse le piastrine di riconoscimento della Corazzata Roma. Questo è una sorta di collegamento materiale e spirituale del passato delle nostre famiglie". 

"Con la nostra associazione collaboriamo in tutta Italia ma anche in Spagna dove si trova il Museo della Corazzata Roma. Portiamo in giro questa storia apparentemente del passato ma che a livello familiare e affettivo ci coinvolge tuttora. Tante famiglie si sentono coinvolte. Ogni volta ne viene fuori un pezzo di una storia che sembra non avere mai fine. - conclude -  Una coppia di Ventimiglia a Badalucco mi ha mostrato la foto di loro zio disperso. Questa foto verrà scanzonata. E mandata al museo della Corazzata Roma a Mahon. Insieme ad altri stiamo continuando a scrivere e rendere eterna questa storia. Lì dove è passata la storia di Italia".  

Stefano Michero

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