"Buongiorno direttore, mi chiamo Sara e sono la mamma di due bambini che frequentano la prima elementare e il nido qui a Sanremo. Sono schifata, amareggiata, delusa oltre a sentirmi impotente di fronte a quanto sta per essere ufficializzato dal nostro caro Toti.
I bambini ed i ragazzi, unici capri espiatori di questa lunga avventura chiamata Covid-19. Gli agnelli sacrificali, coloro i quali possono essere privati di tutto, persino di un loro diritto costituzionale, lo studio. Nonostante i vari presidi messi in atto per la sicurezza di tutti, nonostante i nostri bambini siano i più rispettosi di tali norme e abbiano preso come dato di fatto inoppugnabile questa loro sorte di mascherarsi 8 ore al giorno pur di vivere una sorta di normalità nelle loro scuole, nonostante tutti i sacrifici fatti, loro rimangono a casa. Le scuole chiudono a favore di una manifestazione che interessa a pochi, una manifestazione che ingrassa le tasche dei soliti noti e chi ci rimette siamo noi tutti. Anche noi genitori, noi madri lavoratrici e non che faremo salti mortali per non lasciare incombenze ai nonni, che andrebbero protetti e non gravati chiudendo le scuole. E allora lasciamo che questi ragazzi e questi bambini passino dieci giorni (e mi auguro che tali rimangano) a vagabondare per le città dell’estremo ponente ligure piuttosto che stare seduti ad un banco dove è giusto che siano, ad accrescere la loro cultura affinché possano un giorno essere il nostro futuro, la guida del nostro paese e che possano prendere decisioni più sagge ed intelligenti di quelle che oggi stanno prendendo per loro!".