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Al Direttore | 16 febbraio 2021, 08:01

Messaggi di odio verso i liguri per l'apertura dei ristoranti di domenica: il pensiero di Mauro e Giorgia

Messaggi di odio verso i liguri per l'apertura dei ristoranti di domenica: il pensiero di Mauro e Giorgia

Due nostri lettori ci hanno scritto per commentare la notizia, pubblicata ieri dal nostro giornale e riguardante i messaggi di odio verso i liguri per l’apertura dei ristoranti di domenica scorsa.

Il primo è Mauro: “Ho letto con sorpresa e velocemente l'articolo che riguarda le critiche al ponente ligure ed ai suoi ristoratori! Sembra di ricordare l'inizio del lockdown, con la caccia ai turisti ‘illegali’ delle seconde case rifugiatisi a ponente per sfuggire alla calamità. E magari sono quelle stesse persone che ora ci criticano. Oppure le vere trasmissioni televisive che ci illuminano quotidianamente sulla situazione nelle grandi città, con ristoratori che fanno entrare clienti dal retrobottega e rilasciano scontrini per cibo da asporto. Ci sono sicuramente molti più ristoranti aperti incoscientemente a Milano tutti i giorni, che a ponente una domenica. E mi vogliano scusare gli amici milanesi per averli presi in causa. È sempre più facile vedere la pagliuzza negli occhi degli altri che il tronco nei propri. Sono scelte individuali ed opinabili: aperture, chiusure, critiche. Ma almeno gli onesti operatori ponentini hanno aperto i loro locali sfidando apertamente la legge e non nascondendo la mano come fanno altrove!”

Secondo Giorgia, invece : “Sarebbe stato bello se, anziché vomitare odio, le persone si fossero informate. Dal momento che a cercare i ristoranti aperti erano i francesi, in lockdown totale e i cari amici piemontesi e della Lombardia che tanto sono cari ai nostri sindaci. Quindi non è chiaro: dobbiamo subire e tacere? Siamo dei pecoroni. Reagiamo e facciamo sentire che non ne possiamo più? Mi è impossibile credere che a quasi un anno dall'inizio di una pandemia mondiale siamo ancora a queste polemiche da quattro soldi. Nessuno ha voglia di rispettare le regole e nessuno ha voglia di farle rispettare evidentemente. Quindi, anziché sperare che ci sia qualche ligure in meno, speriamo che torni di moda l'educazione e il rispetto. Perché siamo tutti stanchi. E non credo siano tre ristoranti aperti che abbiano cambiato i numeri dei positivi. Le misure di contenimento non funzionano perché la maggior parte non le rispetta”.

Carlo Alessi

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