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Attualità | 06 giugno 2020, 08:10

"Nuovo acquedotto del Roja" sotto la futura ciclabile di Imperia: Amat denuncia "Progetto fermato dagli enti"

"Purtroppo è evidente che l’acquedotto non potrà essere eseguito dopo la realizzazione della pista ciclabile ma a quel momento potrà seguire solo un più lungo, complesso e costoso tracciato per le vie cittadine".

"Nuovo acquedotto del Roja" sotto la futura ciclabile di Imperia: Amat denuncia "Progetto fermato dagli enti"

“La costruzione del “nuovo acquedotto del Roja” nel suddetto tratto è appunto strettamente collegato al fatto che il progetto ne prevede l’ubicazione sul tracciato del vecchio sedime ferroviario, sotto il piano di calpestio della nuova pista ciclabile in corso di realizzazione”.

È quanto affermato da AMAT, in merito al progetto presentato a febbraio per il rinnovamento dell’acquedotto Roja. Un’opera che dovrebbe porre fine ai tanti disagi spesso patiti dal territorio imperiese e nel dianese. Oggi l’iter procedurale è rimasto bloccato non solo dall’emergenza sanitaria.

"Il 27 febbraio nella Sala Consiliare del Comune di Imperia è stato presentato il progetto di rinnovamento dell’acquedotto del Roja nel tratto che attraversa Imperia e Diano Marina, che essendo stato posizionato negli anni ’80 è obsoleto e soggetto a frequenti rotture con interruzioni dell’erogazione estremamente disagevoli per la popolazione (in particolare della zona est di Imperia e dei Comuni del Golfo Dianese) oltre al rischio per la sicurezza di persone e cose a causa della fuoriuscita di getti spesso potenti ed invasivi. - spiegano da Amat - E’ un progetto ambizioso che richiede un notevole sforzo organizzativo ed economico, suddiviso in 3 tratte di cui quella centrale (2,5 km realizzata dal Comune di Imperia) in fase di affidamento, mentre quella ad ovest (3,2 km) e quella ad est (3,5 km), di intervento tecnico e realizzativo di AMAT ed economico di IRETI, hanno superato l’iter progettuale e stanno affrontando quello autorizzativo". 

"Quest’ultimo, attivato da AMAT già il 25/02/20, in apparenza non ha incontrato l’apprezzamento dell’Ente preposto (la Provincia di Imperia, le cui attribuzioni dal mese di settembre 2019 sono state in parte attribuite ad un Commissario ad Acta nominato dalla Regione Liguria) e al momento sconta non solo il fisiologico rallentamento dovuto alla nota situazione emergenziale ma una vera e propria stasi dovuta al mancato riscontro da parte degli Enti competenti, in primis la mancata convocazione di una idonea Conferenza dei Servizi che AMAT ha richiesto appena terminata la fase emergenziale e quindi nuovamente sollecitato" - aggiungono. 

"Nel contempo si ripetono a cadenza regolare le notizie di rotture della vecchia conduttura e di spiacevoli interruzioni dell’erogazione dell’acqua potabile nei Comuni del Golfo Dianese, che con l’arrivo della stagione estiva risultano di particolare gravità se si immagina il disagio che ciò comporta a residenti e turisti. - sottolineano da Amat - Occorre quindi intervenire con urgenza, a maggior ragione se si considera che il Comune di Imperia ha ora acquisito le aree dell’ex sedime ferroviario ed è prossimo l’avvio dei lavori di costruzione della nuova pista ciclabile e se si pensa che, come risulta dal progetto presentato il 27/02, il senso logico, pratico e soprattutto economico di procedere in questo momento storico alla costruzione del “nuovo acquedotto del Roja” nel suddetto tratto è appunto strettamente collegato al fatto che il progetto ne prevede l’ubicazione sul tracciato del vecchio sedime ferroviario, sotto il piano di calpestio della nuova pista ciclabile in corso di realizzazione". 

"Purtroppo è evidente che l’acquedotto non potrà essere eseguito dopo la realizzazione della pista ciclabile ma a quel momento potrà seguire solo un più lungo, complesso e costoso tracciato per le vie cittadine. AMAT spa ritiene doveroso rendere conto di quanto sopra alla cittadinanza, in particolare quella dei Comuni che subiscono i disagi menzionati (che AMAT ha sempre cercato di ridurre al minimo) e con cui è solidale" - concludono. 

Redazione

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