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Attualità | 22 maggio 2020, 10:26

Il problema dei mercati a Sanremo, Ventimiglia e Imperia: lettera di Anva Confesercenti al Governatore regionale Toti

“Stiamo crollando e siamo vicini allo stremo. Ogni giorno seguiamo il suo operato, aspettando finora inutilmente che nell'ennesima necessaria sua ordinanza ci sia qualche riga che ci riguardi con delle regole certe e scritte"

Il mercato di Bordighera, ieri

Il mercato di Bordighera, ieri

Gli ambulanti della nostra provincia scrivono anche al Presidente della Regione, Giovanni Toti. E’ partita questa mattina, dall’Anva Confesercenti, una lettera per il Governatore: “Stiamo crollando e  siamo vicini allo stremo. Ogni giorno seguiamo il suo operato, aspettando finora inutilmente che nell'ennesima necessaria sua ordinanza ci sia qualche riga che ci riguardi con delle regole certe e scritte in modo che noi ambulanti e gli amministratori dei comuni, non abbiano bisogno del noto azzeccagarbugli per capire come s'ha da fare per applicarle”.

Nella missiva viene evidenziato come, sottolineando la previsione di contingentare le entrate dei mercati per evitare assembramenti nelle aree mercatali, abbia seminato il panico in tanti Sindaci: “A qualcuno ha dato modo di esternare la propria fantasia e potenza. Pensi ad un mercato del nostro ponente, che ha 12 varchi d'entrata e con una considerevole dimensione come potrebbe fare a contingentare le entrate. I sensi unici poi in un mercato esteso in lunghezza, sono uno spauracchio che non oso immaginare per la clientela che con eventuali sacchetti in mano dovrà scarpinare per farsi un ‘giro al mercato’. Se anziana poi, rinuncia alla sua ora d'aria sociale. Noi gratuiti, e per questo a volte kamikaze, a volte don Chisciotte, rappresentanti di categoria, non sempre degnamente, facciamo degli sforzi non necessari a studiare le norme che ci riguardano, le vorremmo più semplici, più eque”.

Da Anva Confesercenti viene confermato a Toti come, negli ultimi tempi, vengano passate ore ed ore davanti al computer per dare dei pareri a volte chiesti a volte no a chi governa e amministra: “Abbiamo, a livello regionale e pare condivisi dall'ANCI ligure, indicato i nostri suggerimenti affinché arrivassero nei tavoli di chi in regione scrive per Lei le ordinanze che poi firma. La n° 30 è per il nostro settore, la copia dell'Intesa delle Regioni. Vogliamo evitare anche noi in questa occasione l'assembramento che poi notiamo nelle passeggiate, fuori dalle attività che per loro natura riuniscono persone, nei supermercati che non hanno spostato di un centimetro i loro scaffali interni, con a volte dei corridoi angusti ad esempio. Ma nulla, piombiamo nella delusione quando poi apprendiamo che niente è stato recepito, d'altronde i nostri studi si sono fermati alla terza media e gli anni della nostra esperienza lavorativa non producono nulla di buono, pare. E noi che a volte ci sentiamo umilmente presuntuosi”.

L’associazione di categoria interviene sulla penultima ordinanza con all’interno norme che riguardano il settore e che starebbe anche generando attriti tra gli ambulanti e le varie amministrazioni che in maniera una diversa dall'altra la vogliono applicare: “Spesso questo avviene non per reale necessità di adeguamento al loro mercato. Però ci rimarrà da questa esperienza la conoscenza della natura democratica di alcune amministrazioni e quella presuntuosa di altre, per questo forse dobbiamo a Lei un ringraziamento. La nostra categoria in questo momento di follia sta morendo, non riesce più a capire cosa potrebbe fare non tra un mese, ma domani”.

Redazione

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