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Economia | 08 aprile 2020, 07:00

Modello sr163 INPS: soppressione della certificazione del Conto Corrente

Il presente modello era stato introdotto nell’aprile 2016 dall’INPS come formalità aggiuntiva per accedere alle prestazioni di sostegno al reddito

Modello sr163 INPS: soppressione della certificazione del Conto Corrente

Con la circolare n.48 del 29 marzo 2020 l’INPS ha eliminato il modello sr163 e l’obbligo di certificazione dell’intestazione del Conto Corrente da parte dell’ufficio postale o della banca per pagamenti pensionistici e non. Il presente modello era stato introdotto nell’aprile 2016 dall’INPS come formalità aggiuntiva per accedere alle prestazioni di sostegno al reddito o ad altre misure di pagamento diretto con accredito sull’IBAN della persona richiedente.

Ad esempio, un lavoratore disoccupato che voleva il pagamento dell’indennità su conto corrente bancario, conto corrente postale, carta prepagata con iban o libretto postale con IBAN doveva compilare il modulo sr163 e inviarlo all’INPS. La stessa procedura andava effettuata per richiedere il pagamento della NASPI o della Cassa Integrazione in deroga, ma anche per la pensione. L’unico caso in cui il modello non andava presentato era la richiesta di accredito con bonifico domiciliato presso Ufficio Postale. Vediamo, allora, quali sono le novità introdotte il 29 marzo 2020.

Cosa è il modello sr163 INPS

Con il modello sr163 INPS il richiedente un accredito su Conto Corrente poteva certificare che l’IBAN su cui si voleva ricevere il denaro era intestato proprio alla persona titolare del beneficio. Nel compilare la domanda, sia direttamente da parte del cittadino o tramite patronato, si poteva scegliere come ricevere il pagamento di qualsiasi forma di sostegno al reddito, indicando un bonifico domiciliato o il pagamento direttamente alle Poste.

Il modello sr163 era stato introdotto con il messaggio n.1652 dell’aprile 2016 dall’INPS per definire le nuove modalità di comunicazione del codice IBAN al fine di ricevere i pagamenti per le prestazioni a sostegno del reddito ed era fondamentale per richiedere, ad esempio, il pagamento della NASPI. Inoltre, fino alla sua eliminazione con la circolare 48 del 29 marzo 2020, andava inviato anche come allegato per ricevere il bonus bebè, il premio di natalità di 800€, la disoccupazione agricola o il contributo asilo nido.

L’eliminazione del modello sr163

Oltre al modello sr163, la circolare n. 48 del 29 marzo 2020 dell’INPS ha eliminato anche i modelli AP03, AP04 e SR185. Non solo: l’Istituto adotta alcune innovazioni, in sinergia con gli Istituti Bancari e Poste Italiane per identificare i reali intestatari del Conto Corrente tramite l’accesso ad una banca dati unificata. Si è trattato di un processo all’insegna della semplificazione amministrativa che ha subito una rapida accelerazione date le restrizioni alla circolazione collegate all’emergenza COVID-19.

Dal 10 aprile 2020 tutte le prestazioni erogate dall’Istituto avranno accredito diretto su uno dei seguenti strumenti:

  • conto corrente bancario o postale;

  • libretto postale dotato di IBAN;

  • carta prepagata dotata di codice IBAN.

In conclusione, lo ribadiamo, non serve più la trasmissione del modello sr163 o degli altri modelli utilizzati in precedenza e Poste Italiane o le banche non sono tenuti alla loro validazione. Rimane esclusivamente il dubbio sulle richieste inviate prima del 10 aprile, come il bonus dei 600€ per le Partite IVA, anche se il buon senso prevede che anche per queste richieste il modulo sr163 non sia richiesto, dato che i pagamenti avverranno intorno al 15 aprile.


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