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Attualità | 18 marzo 2020, 14:50

Coronavirus: brillanti successi per la didattica online alla scuola media Biancheri di Ventimiglia

In questo momento di estrema difficoltà genitori e ragazzi entusiasti dei primi risultati. Piattaforme preferenziali in crescita, Skype e YouTube, accanto a accanto a quelle istituzionali del registro elettronico e Mediafad

Coronavirus: brillanti successi per la didattica online alla scuola media Biancheri di Ventimiglia

Gli insegnanti della media Biancheri di Ventimiglia, alle prese con le nuove tecnologie sul campo, stanno sperimentando varie forme di connessione e condivisione.

Nella situazione di emergenza, in cui gli studenti e i loro insegnanti si sono venuti a trovare dall’oggi al domani con scuole chiuse e impossibilità di fare lezione, i tanto vituperati social si sono rivelati un utilissimo mezzo di contatto e di comunicazione. L’organizzazione delle lezioni è lasciata alla buona volontà degli insegnanti, che lavorano costantemente da casa con mezzi propri.

“Ognuno di noi si è attivato seguendo le esigenze dettate essenzialmente dalla materia che insegna e dal modus operandi” ci spiega telefonicamente la professoressa Serena Castello, neo youTuber. “Sto realizzando video su youTube con lezioni di matematica e scienze, chi l’avrebbe mai detto!”, aggiunge.

Alcuni hanno preferito creare classi virtuali con Skype.

“Molto umilmente, dopo aver consultato pagine istituzionali in cui si chiede a noi insegnanti di attivare soluzioni di insegnamento a distanza, mi sono confrontata con alcuni colleghi che come me insegnano inglese, per sapere quale fosse il metodo migliore per raggiungere gli alunni e per mantenere l’interazione comunicativa, fondamentale nell’apprendimento di una lingua straniera”, ci spiega la professoressa Michelutti. “ La collega del liceo Aprosio Graziella Conte mi ha consigliato l’uso di Skype per ricreare classi virtuali e poter interagire in lingua con gli alunni”.

Un tam tam in crescita, a giudicare dai docenti che stanno conducendo con soddisfazione audio conferenze e che ritengono che più che assegnare tanti compiti ed esercizi, sia importante tenere i contatti con ragazzi e famiglie con tutti gli strumenti possibili.

“Il portone della scuola è chiuso fisicamente, ma ci stiamo adoperando per superarlo almeno virtualmente, consapevoli che l’istruzione e la crescita culturale dei ragazzi, in un momento così delicato, non possa essere lasciata solo alle famiglie”, afferma Ciuffardi.

Ma veniamo a qualche consiglio tecnico per chi vuole avvicinarsi a questo tipo di insegnamento a distanza.

Se la scuola non è ancora accreditata all’uso di canali ufficiali, la piattaforma preferenziale più semplice, che permette una vera e propria classe “virtuale” e che offre varie possibilità è sicuramente Skype, servizio sicuro e affidabile se si è in possesso della fibra. In questa condizione si possono effettuare lezioni in “audioconferenza” , consigliate per i ragazzi in questa fascia d’età, naturalmente previo consenso dei genitori all’uso.

Dato l’espandersi dell’utilizzo di questa piattaforma, che sta già registrando saltuarie interruzioni di rete, è consigliabile infatti limitare le lezioni alle audio conferenze,anche per tutelare l’immagine dei minori. Si possono estendere tranquillamente le connessioni contemporanee a 25 – 30 allievi. Raccomandate due cose. 1) se possibile utilizzare un pc fisso o portatile per comodità operativa, in caso contrario uno smartphone o un tablet collegato con la rete wifi, escludendo la rete dati. Per gli alunni è raccomandata una cuffia per Skype con possibilità di regolare sensibilità del microfono e volume audio in cuffia per l’ascolto. Anche i semplici auricolari in dotazione agli smartphone soddisfano più che efficacemente lo scopo. Un’altra importante raccomandazione è quella di invitare, all’inizio della lezione, a spegnere sia la telecamera che l’audio del proprio microfono per evitare di sommare rumori ambientali. Rimane comunque attiva per tutti la chat di Skype, dove si possono registrare anche le lezioni, che gli alunni possono riascoltare in qualunque momento.

“Ciò che conta per noi è mantenere un contatto con gli alunni, far sentire loro la nostra presenza, far sapere loro che noi ci siamo” commenta Michelutti, a prescindere dalla piattaforma utilizzata.

La loro posizione è perfettamente in linea con quanto si legge sulla pagina del Ministero dell’Istruzione, che riporta le parole del ministro nel comunicato di ieri:

“Come Ministero - sottolinea la responsabile dell’Istruzione, Lucia Azzolina - abbiamo deciso di diffondere e valorizzare i tanti materiali e racconti che ci stanno arrivando dalle scuole. Credo sia importante dare visibilità al grande impegno e al grande sforzo che, pur nelle difficoltà, la nostra comunità educante, grazie a tutto il personale della scuola, sta portando avanti in questi giorni difficili, assumendosi l’impegno di non lasciare soli i ragazzi e le famiglie. Dobbiamo essere fieri della nostra scuola”. Si legge ancora:

“Sono tante le esperienze che le scuole stanno mettendo in atto, in questa emergenza, per non perdere il contatto con le loro studentesse e i loro studenti. Storie che da oggi il Ministero dell’Istruzione valorizzerà con una rubrica quotidiana attraverso i propri canali social. Vetrina principale sarà la pagina Facebook. Vi si possono leggere esperienze di scuole che si sono attivate anche via Whatsapp. Sarà poi possibile interagire, attraverso l’hashtag #LaScuolaNonSiFerma anche su Instagram e Telegram”.

La scuola non si ferma quindi, non è solo un auspicio, ma da ieri un hashstag ufficiale a cui tutti gli insegnanti possono fare riferimento.

Eugenio Conte

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