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Attualità | 18 marzo 2020, 16:44

Emergenza Coronavirus: problemi per i lavoratori frontalieri, intervista al segretario del Fai Roberto Parodi (Video)

“A Monaco il lavoro è diminuito notevolmente e molti sono rimasti a casa per lo ‘chomage tecnique ed altri lo faranno nei prossimi giorni, visto che i cantieri inizieranno a chiudere da lunedì".

Emergenza Coronavirus: problemi per i lavoratori frontalieri, intervista al segretario del Fai Roberto Parodi (Video)

Questa mattina i lavoratori frontalieri hanno avuto diversi problemi nel raggiungere la Francia, attraverso il confine di Stato a ponte San Ludovico. Lunghe code per superare la frontiera, dove sono stati riattivati i controlli, in particolare delle autocertificazioni di chi stava andando a lavorare.

Abbiamo intervistato Roberto Parodi, segretario del Fai sindacato dei frontalieri, che ha tracciato un bilancio della situazione a poche ora dall’inizio dei controlli: “A Monaco il lavoro è diminuito notevolmente e molti sono rimasti a casa per lo ‘chomage tecnique ed altri lo faranno nei prossimi giorni, visto che i cantieri inizieranno a chiudere da lunedì. I problema riguarda al momento la situazione del traffico al mattino presto a ponte San Ludovico. Sicuramente al mattino presto tra le 5 e le 6.30 quando si concentra il maggior numero di lavoratori che vano in Francia”.

Per chi lavora nel Principato la situazione sembra abbastanza buona, nonostante le problematiche dettate dall’emergenza: “Noi dobbiamo ringraziare il governo monegasco che ha attivato lo ‘chomage tecnique per i dipendenti fissi mentre sto lavorando ora alle problematiche dei lavoratori interinali, affinchè anche loro possano rientrare nello stesso provvedimento. La situazione per chi lavora in Francia è quasi identica, con la differenza relativa al fatto che c’è un accordo con l’Italia e, chi arriva a fine contratto, deve chiedere all’Inps la disoccupazione”.

C’è qualche suggerimento che vuole dare ai lavoratori frontalieri? “C’è sicuramente tanta preoccupazione, soprattutto sul piano sanitario. Il Governo di Monaco è sicuramente amico e noi abbiamo continui rapporti ma penso che, trascorso questo periodo, anche chi era a termine contratto avrà la possibilità di tornare al lavoro”.

Avete ricevuto rassicurazioni da parte politica dall’Italia? “Da questo punto di visto quello che ci interessa di più è il Decreto del Consiglio dei Ministri. All’interno, infatti, ci sono delle manovre di sostegno per i dipendenti ed anche per gli stagionali o autonomi. I frontalieri sono dipendenti ma, in termini fiscali vengono considerati autonomi. Come Fai stiamo lavorando per riuscire ad ottenere dei contributi per chi non ha la possibilità di accedere allo ‘chomage tecnique’.”

Come vedere il futuro per i lavoratori frontalieri, anche dopo l’emergenza? “Credo che, per chi lavora a Monaco (ovvero la stragrande maggioranza) problemi non ce ne saranno. Ho ascoltato le dichiarazioni del Governo che ha confermato di avere una cassa sufficiente per mantenere i posti di lavoro. Per quanto riguarda la Francia, sicuramente le condizioni sono le stesse italiane mentre le eventuali agevolazioni che arriveranno dal governo transalpino non saranno riprese tra anni con aumenti di tasse ed iva”.

Carlo Alessi

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