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Attualità | 03 marzo 2020, 16:31

Coronavirus: il Principato di Monaco chiude alle imprese di Lombardia, Veneto ed Emilia. L’allarme di Confartigianato

Al momento non risultano limitazioni per le imprese della Liguria. Le autorità monegasche hanno annunciatori mantenere alta la vigilanza e che “Le misure annunciate dal Governo Principesco possono essere modificate in funzione dell’evolversi della situazione sanitaria”.

Coronavirus: il Principato di Monaco chiude alle imprese di Lombardia, Veneto ed Emilia. L’allarme di Confartigianato

"La direzione del lavoro di Monaco ha vietato alle imprese in arrivo da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna (definite zone a rischio) di esercitare sul territorio Monegasco. Le autorizzazioni per i cantieri delle imprese provenienti da tali regioni sono quindi sospese fino a nuovo ordine". Lo conferma la Confartigianato della nostra provincia.

Al momento non risultano limitazioni per le imprese della Liguria. Le autorità monegasche hanno annunciatori mantenere alta la vigilanza e che “Le misure annunciate dal Governo Principesco possono essere modificate in funzione dell’evolversi della situazione sanitaria”.

La Confartigianato di Imperia ribadisce la sua preoccupazione per la situazione di allarme venutasi a creare, che sta causando pesanti ripercussioni anche a livello economico. Già nei giorni scorsi era stato lanciato un invito ad analizzare la situazione con equilibrio ed un appello alle Istituzioni per investimenti mirati alla corretta comunicazione e misure di sostegno per le imprese che stanno subendo danni.

Secondo le rilevazioni di Confartigianato, l’emergenza coronavirus ha colpito l’attività del 70% degli artigiani e delle micro e piccole imprese delle regioni del Nord Italia e, se l’allarme persisterà, gli imprenditori prevedono cali del 25% del fatturato di Marzo. Nelle regioni del Nord si concentrano oltre la metà (52,8%) del totale degli addetti delle piccole imprese italiane e il 61,5% del totale del fatturato delle imprese italiane.

Gli effetti dell’emergenza coronavirus sono diffusi in tutti i settori delle piccole imprese del Nord: particolarmente pesanti i cali di fatturato mensili previsti dal settore del trasporto persone (-68%), dalle imprese interessate dalla domanda turistica (-37%), da quelle del settore alimentare (-33%), dalle aziende della moda (-25%), e dei servizi (-25%). Nelle regioni del Nord, nei settori in cui è maggiore il previsto calo di fatturato, operano 456mila micro e piccole imprese, che danno lavoro a 1,7 milioni di addetti. In particolare, in questi settori, sono coinvolte 209mila imprese artigiane con 566mila addetti.

Secondo la rilevazione di Confartigianato, la crisi nelle micro e piccole imprese si manifesta soprattutto con il calo delle vendite, segnalata dal 48% degli intervistati, con la cancellazione di fiere ed eventi (indicata dal 22% degli imprenditori), con la mancata o ritardata consegna di merce al cliente (19% degli imprenditori), la cancellazione degli ordini (18%) e la cancellazione di incontri d’affari (16%).

Sul fronte dei fattori produttivi il 32% delle micro e piccole imprese intervistate da Confartigianato segnala la mancata o ritardata fornitura di materie prime, il 19% ha ridotto l’orario di lavoro, il 13% registra ulteriori complessità di natura sanitaria legate ad autorizzazioni e permessi rilasciati dalle Pubbliche amministrazioni, l'11% denuncia disagi nella gestione delle trasferte del personale e il 10% lamenta l’assenza dei dipendenti.

Redazione

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