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Politica | 12 novembre 2019, 20:54

Sanremo: ok alla cessione del ramo di azienda dell’energia. Minoranza preoccupata per i lavoratori, Rossano “Nessun pericolo”

In aula era presente anche il Presidente di Amaie Gianluigi Pancotti che ha spiegato i dettagli tecnici. Tommasini: “Sembra che la stessa maggioranza, con l’emendamento presentato, abbia timori sulla pratica”.

L'intervento dell'Ing. Pancotti

L'intervento dell'Ing. Pancotti

L’ultimo punto all’ordine affrontato questa sera dal consiglio comunale di Sanremo è stato quello della cessione del ramo d’azienda per la vendita dell’energia elettrica in maggior tutela denominato sanremoluce, inerente la ricerca di un partner industriale per il servizio di distribuzione dell’energia con una gara ad evidenza pubblica. “E’ una cessione che non coinvolge alcun lavoratore, ma si cede solo un bene immateriale – ha precisato l’assessore Massimo Rossano – Sono quindi stati salvaguardati tutti i dipendenti e le rispettive famiglie. A fronte di una valutazione del ramo di azienda di poco inferiore al milione di euro, sono scesi in campo grandi giocatori che hanno proposto valutazioni molto superiori. Il prezzo finale, con cui Iren spa si è aggiudicata la cessione, è stato infatti di 6 milioni e 255 mila. Questa sera portiamo all’attenzione dell’assise la presa d’atto affinché l’Amaie il 15 Novembre possa procedere al perfezionamento del passaggio del ramo aziendale”. Sulla pratica sono stati presentati due documenti da parte della maggioranza: un emendamento (Trucco-Marcucci) ed un ordine del giorno (Faraldi).

Sergio Tommasini ha poi illustrato la posizione di Liguria Popolare “Si è partiti da una base d’asta di 832 mila euro – ha detto - poi sono giunte le offerte superiori di Acea e di Iren. Tutto questo è sicuramente positivo per le casse comunali, ma sorge la domanda sul come mai sia stata offerta una cifra così importante a fronte di un valore stimato di 265 euro ad utenza. Ci sembra poi che l’emendamento Trucco-Marcucci nasconda alcuni timori sulla pratica da parte della maggioranza”. Tommasini ha poi annunciato la non partecipazione al voto del proprio gruppo. “Si evincono situazioni di timore dall’emendamento e dall’ordine del giorno della maggioranza – ha incalzato Simone Baggioli di Forza Italia – Le mie preoccupazioni sono relative ai dipendenti e alla capacità di Amaie di mantenerli anche dopo la cessione di questo ramo di azienda”. Ha poi preso la parola Luca Lombardi di Fratelli d’Italia “Lamento intanto la tempistica di questa pratica, dell’emendamento e dell’ordine del giorno – ha detto – Siamo stati poi stupiti dalla grande differenza tra la valutazione iniziale (800 mila euro) e l’offerta arrivata (6 milioni e 200 mila euro). Da un lato si deve essere contenti, ma dall’altro questa differenza impone una riflessione per capirne il motivo. Anche noi vogliamo sapere come saranno impiegati i 107 dipendenti attualmente in organico e se saranno mantenuti i loro contratti”.

“Non c’è nessun timore” ha risposto l’assessore Massimo Rossano. I dettagli tecnici della cessione del ramo di azienda sono stati spiegati direttamente dal Presidente di Amaie Gianluigi Pancotti che era presente in aula. “Per quel che riguarda la differenza tra valutazione e offerta – ha spiegato l’Ing. Pancotti – la valutazione era relativa al valore tipico del servizio di maggior tutela, mentre alla gara hanno partecipato aziende molo forti della vendita libera. Queste società hanno infatti capacità, attraverso azioni di marketing, di invogliare i clienti a spostarsi sul mercato libero. I proventi di questa vendita – ha infine risposto - saranno impiegati per ripianare i debiti della società per i deficit registrati negli anni scorsi”.

L’emendamento è stato illustrato dal consigliere Lorenzo Marcucci “Lo abbiamo semplicemente presentato perché in Commissione non potevamo allegare atti o integrazioni al dispositivo – ha dichiarato – Vogliamo che in ottica futura ci siano nei bandi di gara determinate caratteristiche di garanzia volte a tutelare sia i lavoratori, sia la presenza di una sede sul territorio comunale, sia gli stessi servizi erogati”.

E’ poi intervenuto Andrea Artioli della Lega “Ogni volta che si toccano le nostre società sono preoccupato – ha detto – Sono addolorato per il quadro di indebitamento della società, ma stando così le cose mi domando come ci si sia arrivati”. Un ultimo intervento è giunto dal consigliere di maggioranza Umberto Bellini che ha auspicato “Che un partner privato possa permettere alla società di liberarsi dai pesi debitori del passato, in modo da poter agire bene sul territorio avendo anche una managerialità che i tempi di oggi richiedono”. Al termine del dibattito la pratica ha ricevuto l’approvazione all’unanimità (la minoranza, come annunciato, non ha partecipato alla votazione).

 

Federico Marchi

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