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Attualità | 28 ottobre 2019, 12:48

Il Premier Conte incontra i sindaci dei piccoli Comuni: “Al via un tavolo per raccogliere le vostre istanze”

Il premier ha raccolto l’invito di Antonio Decaro, presidente Anci: “Apriremo il tavolo il 7 novembre, cercheremo di sbloccare risorse preziose per voi. Massimo impegno del Governo”

Il Premier Conte incontra i sindaci dei piccoli Comuni: “Al via un tavolo per raccogliere le vostre istanze”

Un premier sul palco, circa 4.000 sindaci dei piccoli comuni ad ascoltarlo e, perché no, sollecitarlo, portandogli le istanze dei territori da loro amministrati. Tra di loro anche molti sindaci della provincia di Imperia (LINK).

Si è svolta a Roma, presso il centro congressi La Nuvola, la seconda edizione di “Sindaci d’Italia”, l’appuntamento organizzato da Poste Italiane per far si che gli amministratori locali possano incontrare le situazioni e con loro avviare importanti momenti di confronto.

Giuseppe Conte, salito sul palco e accolto dagli applausi dei primi cittadini, ha ribadito l’importanza culturale dei piccoli Comuni, in contrapposizione ai grandi centri abitati: “I piccoli comuni sono piccoli solo per dimensione territoriale e densità demografica, ma sono grandi per ricchezza. La forza della nostra penisola è data da questi agglomerati urbani che hanno una ricchezza infinita di fondi e di cultura”.

Oltre agli attestati di stima, il premier ha poi voluto garantire ai sindaci l’impegno da parte del governo di accelerare gli investimenti per gli enti territoriali: “Dobbiamo accelerare la spesa, ci sono fondi europei che ammontano a 75 miliardi di euro e ne abbiamo spesi pochi fin ora. Il passaggio precedente deve però essere inevitabilmente il dialogo costante tra Governo ed enti territoriali. Ecco perché, il 7 novembre verrà aperto un tavolo permanente presso il ministero degli Affari Regionali, operativo sino a fine manovra, per accogliere le istanze provenienti dal territorio:  “Dobbiamo coordinarci meglio per accogliere le vostre istanze, valutiamo le vostre richieste e apriamo un tavolo permanente” è la promessa di Conte.

Tra le richieste avanzate da Antonio Decaro, sindaco di Bari ma soprattuto presidente Anci dal 2016, un piccolo indennizzo per i sindaci dei piccoli comuni e fondi per garantire ai primi cittadini segretari comunali. Due richieste che Conte ha subito accolto: “Chi si assume delle precise responsabilità deve oggi avere una minima corrispondenza sul piano economico, minima. Ma è giusto. Valutiamo la riforma del testo unico degli enti locali. Sono sensibile alla richiesta di darvi dei segretari comunali, perché figure fondamentali che facilitano il lavoro e danno un contributo necessario”.

La vera sfida però, nei paesi dove un Postamat fa la differenza tra isolamento e connessione con il resto del territorio, rimane la digitalizzazione. E’ lo stesso premier ad ammettere come nella nostra penisola vi sia un forte divario tecnologico, che finisce per colore sempre i piccoli Comuni: “C’è disuguaglianza tra grandi centri e i piccoli centri, soprattutto quelli collocati in zone disagiate. Diverse aree interne del nostro territorio soffrono di gap tecnologico”. Poi l’invito al ministro per l’Innovazione del  governo Conte bis, Paola Pisano: “Dobbiamo impegnarci, cara ministro Pisano, per colmare questo divario digitale: oggi, le possibilità di sviluppo e di fruire di servizi e consumi o accelerare processi produttivi passa da questo. Dobbiamo lavorare per rendere connessa la penisola”.

Un obiettivo non facile da raggiungere, ma che passa da eventi e momenti di confronto come quello organizzato oggi da Poste Italiane. “Nessuna azienda conosce e vive il territorio come la nostra” è l’analisi di Maria Bianca Farina, presidente di Poste Italiane. “Questo momento di oggi sia l’occasione non solo per fare il punto della situazione ma anche per continuare a dialogare con voi“. I 2.800 uffici postali considerati “a rischio” ma che nonostante le difficoltà non chiuderanno rappresentano un’importante indicazione della rotta presa dal Governo e da Poste Italiane per non lasciare indietro nessuno, nemmeno il Comune più piccolo”.

Andrea Parisotto

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