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Attualità | 28 dicembre 2025, 08:13

Si chiude l'anno giubilare 2025, il vescovo Suetta invita la comunità diocesana a un serio discernimento

Consegna alla chiesa di Ventimiglia–San Remo la lettera pastorale Pane, non pietre, che interpella il cuore della vita cristiana e dell’azione pastorale di oggi

Si chiude l'anno giubilare 2025, il vescovo Suetta invita la comunità diocesana a un serio discernimento

Con la chiusura solenne dell’Anno giubilare 2025, il vescovo Antonio Suetta consegna alla chiesa di Ventimiglia–San Remo la lettera pastorale Pane, non pietre, che interpella il cuore della vita cristiana e dell’azione pastorale di oggi.

Prendendo spunto da una domanda semplice e disarmante del Vangelo di Luca — "Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra?" — il Vescovo invita tutta la comunità diocesana a un serio discernimento: "che cosa stiamo realmente offrendo alle persone che incontriamo? Nutrimento che fa crescere o risposte facili che rassicurano ma non salvano?".

La Lettera affronta con chiarezza e carità alcune grandi sfide pastorali del nostro tempo: il rischio di una misericordia disancorata dalla verità, la tentazione di un’accoglienza che diventa approvazione automatica e la necessità di accompagnare le persone senza rinunciare all’annuncio esigente e liberante del Vangelo. Monsignor Suetta richiama la Chiesa a essere madre autentica: capace di accogliere tutti ma anche di indicare con coraggio cammini di conversione, di verità e di speranza. Una Chiesa che non offre “pietre” — semplificazioni, silenzi, accomodamenti — ma il pane buono del Vangelo, anche quando è più difficile da spezzare.

La lettera è rivolta a presbiteri, diaconi, famiglie, catechisti, educatori, operatori pastorali e a tutti i fedeli: "per ripensare insieme lo stile della nostra presenza cristiana, perché sia davvero generativa di vita nuova".

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