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Attualità | 01 ottobre 2019, 07:11

La mosca come freno alla stagione olivicola ligure, il punto del presidente regionale di Coldiretti Boeri "Sarà un anno di scarico, ma la qualità rimarrà d'eccellenza"

Alle porte una stagione di scarico dopo la grande produzione dell'anno passato

Le olive colpite dalla 'mosca'

Le olive colpite dalla 'mosca'

"Sarà una stagione olivicola di scarico", lo annuncia il presidente regionale di Coldirettti Gianluca Boeri. Dopo la straordinaria raccolta di un anno fa, le piante hanno dovuto fare i conti con un aumento delle temperature, soprattutto nel periodo invernale, che ha causato il propagarsi della mosca olearia.

Mosca che è un autentico freno delle coltivazioni liguri e dunque ponentine e che ha un duplice effetto sull'oliva. Da un lato ne indebolisce infatti il picciolo e dall'altro ne accelera la maturazione come spiegato a Imperianews dallo stesso Boeri.

"Per fortuna arriviamo da una stagione che definirei straordinaria ed è quella dell'anno scorso – spiega il presidente. Quest'anno sarà invece una stagione di scarica dovuta al fatto che ci siano state una primavera con qualche pioggia, che ha sfavorito la propagazione del polline, e un'estate molto calda che ha invece favorito la mosca. Quest'ultimo fattore può essere dovuto anche alla stessa stagione passata di produzione davvero elevata che ha visto tante olive sia tra le coltivate che nelle zone più incolte. Il fatto che ci sia stata tale abbondanza nelle zone incolte ha fatto da serbatoio, grazie anche a un inverno che non ha mai riportato temperature molto basse, per l'incubazione della mosca consentendogli di svernare per poi fare grossi danni a livello quantitativo in questa estate. Per queste ragioni sarà una stagione dove non si registrerà una grandissima produzione.

Bisogna però sottolineare – prosegue Boeri – che il livello qualitativo sarà sempre d'eccellenza. I nostri agricoltori sono infatti sempre attenti nel coltivare al meglio le proprie olive. Un tipo di coltura estensiva come quelle della Puglia o della Spagna non può raggiungere il nostro livello che, sia negli anni di carico che in quelli di scarico, è sempre massimo per il modo stesso di coltivare le piante.

La mosca è un dunque un autentico freno alla coltivazione olivicola, da cosa deriva questo aumento? "Sicuramente il clima incide pesantemente. Inverni sempre più caldi, come detto, consentono all'insetto di svernare senza problemi. Se tornassero gli inverni rigidi, come succedeva tanti anni fa, la mosca olearia verrebbe in qualche modo debellata. L'agricoltura è purtroppo, come dico sempre, la prima a risentire di queste variazioni climatiche a livello globale. Questo può comportare uno squilibrio come sta accadendo, con annate di carico eccezionale seguite da altre quantitativamente basse. Solitamente dunque un oliveto più è verso la costa più avrà problemi dovuti al caldo, ma di fatto stiamo vedendo grossi attacchi anche nell'entroterra".

Quando inizieranno le operazione di raccolta? "Credo che quest'anno ci sarà un anticipo netto sulle tempistiche. I frantoi stanno iniziando ad aprire e a mettere a punto i propri macchinari per cominciare già ora la stagione. La mosca indebolisce infatti il picciolo e andando a bucare l'oliva ne accelera la maturazione rendendola meno resistente. C'è il rischio che un temporale o una giornata di forte vento limiti ulteriormente la produzione. Per queste ragioni la scelta di anticipare la raccolta".

Lorenzo Bonsignorio

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