A margine della conferenza stampa sulla presentazione delle Vele d’Epoca, il Sindaco di Imperia Claudio Scajola torna sulla vicenda Rivieracqua dopo il voto dell’assemblea dei sindaci di ieri che ha approvato il bilancio.
Scajola, che non era presente all’assemblea, ha criticato la linea intrapresa dai suoi colleghi sindaci.
“Questo bilancio – ha detto il Sindaco di Imperia - è stato approvato dalla metà, forse qualcosa di meno, dei sindaci della provincia, è un bilancio in perdita, ma non perché sono stati fatti investimenti. Rivieracqua ha accumulato un debito intorno agli 8 milioni di euro, senza aver fatto manutenzioni né investimenti, quindi vuol dire che questa società non ha funzionato. Ecco perché dall’inizio ho chiesto che venga commissariata e penso che succederà nei prossimi giorni, affinché la Provincia abbia una persona di livello scelta dalla Regione o dal Ministero, che possa essere interlocutore autorevole per rilanciare il sistemo idrico della nostra città, che ha bisogno di grandi investimenti”.
Scajola prosegue, polemico contro l’assemblea di ieri: “Non ho letto o mi è sfuggito, che l’assemblea di ieri abbia deciso come finanziare questi investimenti, perché se gli investimenti non vengono finanziati con milioni di euro, e qui ce ne vogliono tanti, penso più di 30 milioni, noi saremo condannati ad avere siccità e tubi che continuano a rompersi. E dove li troviamo questi soldi? Non mi pare di aver letto che ieri questa assemblea dei sindaci si sia autotassata per cifre milionarie per riuscire a fare gli investimenti, quindi credo che la soluzione potrà essere quella che è già avvenuta nel Comune di Ventimiglia e nel Comune di Imperia: dove ci sia il controllo pubblico, quindi a maggioranza pubblica, ma dove ci sia un privato che faccia l’apporto di capitale”.
“Io – conclude il Sindaco – mi sono dedicato molto, ho indicato anche una strada l’anno scorso, non si è voluto percorrerla, mi pare che si possa dire semplicemente che la strada decisa in allora da Rivieracqua sia stata una strategia assolutamente fallimentare”













