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Attualità | 02 agosto 2019, 13:16

Avvocati e medici chirurghi uniti contro la dilagante pubblicità su risarcimenti in ambito sanitario

Nel documento congiunto si chiede che siano poste in essere tutte le iniziative necessarie volte a contrastare le campagne mediatiche dai toni sensazionalistici e l’avvio dei procedimenti ispettivi, di verifica e di indagine e l'adozione di misure sanzionatorie e correttive per garantire la qualità e la sicurezza delle prestazioni professionali

Avvocati e medici chirurghi uniti contro la dilagante pubblicità su risarcimenti in ambito sanitario

L’Ordine degli Avvocati presso il Tribunale di Imperia e l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Imperia (OMCeOIM), a seguito del dilagante fenomeno dell’accaparramento di clientela da parte di enti, società ed associazioni per ottenere risarcimenti danni da ‘malasanità’, hanno sottoscritto congiuntamente un documento atto ad arginare tale fenomeno.

Ecco l’ordinanza che è stata inviata congiuntamente dai due Ordini provinciali al Ministro della Salute, al Presidente della Regione Liguria, all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, al Procuratore della Repubblica di Imperia, al Presidente del Tribunale di Imperia e al Dirigente Settore Civile del Tribunale di Imperia.

“L’Ordine degli Avvocati presso il Tribunale di Imperia e l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Imperia (OMCeOIM), nell’ottica della ormai consolidata collaborazione pluriennale, nell’ambito della quale vengono svolti incontri multidisciplinari, considerato il dilagante fenomeno dell’accaparramento di clientela da parte di enti, società ed associazioni volte a favorire la proposizione di richieste indiscriminate e infondate di risarcimento danni da 'malasanità' nei confronti di singoli professionisti e di strutture sanitarie pubbliche e private ha recentemente sottoscritto una deliberazione congiunta finalizzata a garantire il massimo impegno nella repressione dei fenomeni sopra censurati laddove posti in essere da propri iscritti. Non è infatti, una novità, che i suddetti enti terzi mediante la divulgazione di messaggi persuasivi e suggestivi, anche tramite l’utilizzo di canali di informazione aventi diffusione capillare, quali siti web e social network, inducono la clientela a credere in facili risultati senza affrontare esborsi o anticipazioni, in violazione dei principi di verità, correttezza e trasparenza delle comunicazioni.

Tali illegittime ed illecite condotte:

- in ambito sanitario alimentano il fenomeno della c.d. ‘medicina difensiva’, contribuendo alla crescita esponenziale della spesa sanitaria e dei costi assicurativi a carico della classe medica e dell’intera collettività, con conseguente detrimento a danno del corretto e sereno esercizio della professione medica, dell’appropriatezza delle cure e dell’adeguato utilizzo delle risorse a disposizione;

- in ambito forense, ignorano i valori della dignità e del decoro della professione dell’avvocato, snaturando e svilendo il ruolo sociale della difesa e determinando, nel contempo, una turbativa della concorrenza a danno del singolo professionista che agisce secondo correttezza e buona fede, laddove tali soggetti non sono vincolati a codici deontologici o regole di condotta.

Le prassi poste in essere da tali soggetti non garantiscono, in ogni caso, la qualità delle prestazioni, essendo improntate al raggiungimento dell’obiettivo meramente economico e non alla migliore tutela dei diritti e degli interessi del cittadino.

Alla luce di quanto sopra le due Istituzioni Ordinistiche chiedono congiuntamente:

- che siano poste in essere tutte le iniziative necessarie volte a contrastare le campagne mediatiche dai toni sensazionalistici e le pratiche scorrette di enti, società ed associazioni che si rivolgono ai pazienti al fine di stimolare azioni risarcitorie per malpractice sanitaria, contribuendo, da una parte, ad ingenerare un indiscriminato clima di sfiducia nei confronti dei medici e, dall’altra, a squalificare l’attività degli avvocati ai quali si sostituiscono, senza assicurarne la professionalità e la competenza tecnica.

- l’avvio dei procedimenti ispettivi, di verifica e di indagine e l'adozione di misure sanzionatorie e correttive al fine di garantire la qualità e la sicurezza delle prestazioni professionali e di favorire un clima di rinnovata fiducia nei confronti dei medici e degli avvocati che operano in ambito sanitario, di contenere l’impatto sia economico che sociale derivante da pratiche scorrette, con l’obiettivo di scongiurarne gli effetti negativi ricadenti sull’intera collettività e sull’immagine e la funzione sociale dei professionisti”.

C.S.

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