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Politica | 21 giugno 2019, 19:02

Nessun accordo tra Uil Fpl e 'Punto Service' di Ventimiglia: viene mantenuto lo stato di agitazione

"La Cooperativa ha preferito rimanere in silenzio, confermando, l’atteggiamento inopportuno, spesso adottato verso i lavoratori e verso le organizzazioni Sindacali stesse".

Nessun accordo tra Uil Fpl e 'Punto Service' di Ventimiglia: viene mantenuto lo stato di agitazione

Anche dopo la riunione di oggi, presieduta dal Capo di Gabinetto della Prefettura Davide Garra, prosegue lo stato di agitazione dei dipendenti della Cooperativa Punto Service di Ventimiglia, aderenti alla Uil Fpl.

Secondo quanto affermato dai responsabili sindacali, infatti, la Cooperativa non ha voluto addivenire a nessun tipo di mediazione relativo alla situazione denunciata sulla struttura di frazione Latte: “Davanti alle osservazioni fatte – sottolinea la Uil Fpl - relative alla mancanza di rispetto delle norme di sicurezza, dello stress lavorativo provocato ai lavoratori, alla precarietà organizzativa che potrebbe riflettersi sulle cure degli utenti, al mancato rispetto delle prescrizioni dei medici competenti sulle limitazioni dei lavoratori. La Cooperativa ha preferito rimanere in silenzio, confermando, l’atteggiamento inopportuno, spesso adottato verso i lavoratori e verso le organizzazioni Sindacali stesse. Ad oggi non possiamo che andare avanti sul percorso preannunciato, mantenendo lo stato di agitazione, con conseguente blocco degli straordinari, dei cambi turni, salti riposo, nessun aumento o diminuzione del monte orario mensile potrà essere modificato, così come l’organizzazione del lavoro non potrà essere diversa da quella concordata tra le parti”.

“Sarebbe meglio occuparsi meno delle malattie e degli infortuni – prosegue la Uil Fpl parlando del responsabile della Cooperativa - perchè non crediamo sia infatti la persona preposta alla verifica dello stato di salute dei lavoratori (per questo ci sono i medici di base e i medici dell’Inail, e non crediamo che possa un rappresentante della Punto Service dubitare sui certificati da quest’ultimi rilasciati) e magari di occuparsi invece di quanto dichiarato in consegna dai suoi operatori circa le cure offerte all’utenza e le pulizie fatte nella struttura. Vogliamo ricordare che i servizi quali cucina e pulizia, devono essere in quelle strutture di particolare qualità, non possono cambiare organizzazione continuamente, infine vorremmo ricordare che gli operatori addetti ai servizi generali quali pulizie, non possono essere usati per lavori demandati per accordo Stato-Regioni, alla figura dell’operatore Socio Assistenziale, togliere ad alcuni per dare ad altri non risolve le carenze lavorative ma semmai crea ancora più confusione. La scena muta fatta oggi non fa altro che confermare quanto da noi sostenuto!”

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