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Politica | 21 febbraio 2019, 16:06

Sanremo: beni confiscati alle mafie, mozione del M5S ferma da un anno “Siamo alle solite, ci rivolgeremo al Prefetto”

I pentastellati tornano all'attacco lamentando il ritardo nella discussione della pratica in consiglio comunale

Paola Arrigoni e Luciana Ballestra (M5S)

Paola Arrigoni e Luciana Ballestra (M5S)

Con una nota diffusa nel pomeriggio il MoVimento 5 Stelle di Sanremo torna a lamentare la lentezza nella discussione delle pratiche da loro proposte. In questo caso si tratta della mozione per il regolamento per la gestione dei beni confiscati alle mafie, un documento non ancora trattato in consiglio comunale.

 

Scrivono dal M5S Sanremo:

Il M5S Sanremo in data 14 febbraio 2018, ormai un anno fa, ha inviato tramite pec la mozione con “la proposta di istituzione di regolamento per la gestione dei beni confiscati o sequestrati alle mafie”. A tutt’oggi la mozione  non è ancora passata in commissione per poi approdare in Consiglio Comunale per la discussione nonostante sia passato un anno.

La raccolta e pubblicizzazione di tutta la documentazione disponibile sui beni confiscati è un dovere istituzionale, previsto sia nel Codice antimafia (decreto legislativo 159/2011) sia nella legge regionale 7/2012 , che impegna le istituzioni pubbliche a sostenere iniziative in materia di educazione alla legalità e contrasto alle mafie. 

Considerato che ad oggi il numero di beni sequestrati alle mafie è in continuo aumento è pertanto opportuno disciplinare l’assegnazione degli immobili mediante apposita procedura regolamentare che garantisca la massima trasparenza nell’assegnazione dei beni medesimi.
Nella mozione inoltre si chiedeva di approvare lo schema di regolamento comunale per la concessione in uso dei beni immobili confiscati alle mafie composto da 15 articoli che veniva allegato come parte integrante e sostanziale.
I pentastellati affermano: “E’ inammissibile, nonostante i vari solleciti, che le  mozioni come anche quella riferita al sovraindebitamento - legge salva suicidi (presentata nel 2016)  non vengano discusse.
Ne consegue anzitutto uno svilimento dei diritti delle minoranze in Consiglio Comunale, che il Presidente del Consiglio Comunale deve tutelare ai sensi dell’articolo 4 del Regolamento comma 4, che afferma: 
'4.4: nell’esercizio delle sue funzioni, il Presidente si ispira a criteri di imparzialità, intervenendo a difesa delle prerogative del Consiglio e dei singoli Consiglieri.
E’ rilevante anche il ruolo del Segretario Comunale del Comune, tenuto ai sensi del medesimo Regolamento (art. 18 commi 1 e 2) a ricevere la trasmissione della formulazione delle proposte e ad acquisire i pareri (se necessari) di cui all’art. 53 della Legge n. 142/1990. 
La mancata calendarizzazione delle mozioni è un comportamento lesivo dei diritti di iniziativa dei  Consiglieri Comunali di minoranza.  Ci auguriamo che al più presto le due mozioni vengano discusse in Consiglio Comunale, altrimenti ci vedremo costretti a rivolgerci nuovamente all’Ill.mo Prefetto.

 

Redazione

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