Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del nostro lettore Pierluigi Casalino che ripercorre la descrizione della costa ligure da Nizza a Sarzana tra storia e leggenda.
La Liguria, celebrata e raccontata dai tempi più remoti, trovò il suo fortunato momento di rappresentazione e descrizione tra il Sei-Settecento, quando una nutrita schiera di pittori e di cartografi si mosse alla volta dell'Italia da tutta Europa, in particolare dalla Francia. Seguirono squadre di geografi ed ingegneri, soprattutto in epoca napoleonica, che incontrarono inizialmente proprio la terra ligure, affascinati dalla sua costa. Si trattò di un "Voyage pittoresque", in cui Genova e le Riviere entrarono di prepotenza subito dopo la Sardegna e la Corsica.
D'altra parte la descrizione della costa ligure è tipica della storia della cartografia, oltre che della letteratura non solo scientifica. Ricordiamo che il primo mitico viaggiatore che approdò alla ripa maris ligure fu Giano, mentre le prime descrizioni accurate della costa ligure appartengono a viaggiatori per mare, dal poeta Rutilio Namaziano, ultimo grande vate della Classicità, nel V secolo, al geografo arabo al-Idris, nel XII secolo, che ci ha lasciato uno straordinario resoconto geografico ed economico delle Riviere liguri (in specifico di quella che va da Nizza ad Albenga), fino a quella celeberrima del Petrarca, senza dimenticare quella mediata di Dante, che fissa i confini liguri storici tra il Varo (dalle parti dell'odierna Carros) e il Magra.
Il tutto riconducibile alla visione del mare e quindi al paesaggio delle Riviere. Rutilio, gallo-latino, aveva dell'Italia e della Liguria (e del mondo conosciuto) la rappresentazione della Tabula peutingeriana, che faceva propria la divisione augustea della Liguria proprio dal Varo al Magra. L'immagine ancor più dettagliata emerge dalle carte nautiche medioevali e del XV secolo, tra le quali si segnalano quelle di studiosi ebrei egiziani. Da tale documentazione si coglie la miglior dotazione portuale del Ponente ligure rispetto a quella di Levante. L'Atlante Luxoro, di autore anonimo genovese (XIV secolo), ci descrive, in proposito, le installazioni di Nizza, Monaco, Ventimiglia, Albenga, Noli, Arenzano, Genova, Sestri Levante, Portovenere, Sarzana, ma ci detta anche le linee di apprezzamento di altri porti o scali, tra cui Sanremo, Porto Maurizio, Oneglia e altri borghi rivieraschi, che assumono importanza per altri motivi mercantili rispetto a quelli meramente logistici. Una diversa dimensione si affermerà nel sistema costiero e portuale ligure a seguito della rivoluzione dei trasporti del XIX secolo.
Pierluigi Casalino














