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Politica | 21 febbraio 2018, 17:07

Relazione conclusiva della Commissione Antimafia: il bilancio della Senatrice Donatella Albano

“Nel mio piccolo – ha detto la Senatrice Albano - ringrazio tutte le persone che mi hanno aiutata e sostenuta nella mia attività antimafia, coronata sì da questa esperienza parlamentare, ma non certo esaurita qui. Andiamo avanti, con coraggio e testa alta”.

Relazione conclusiva della Commissione Antimafia: il bilancio della Senatrice Donatella Albano

Presente alla relazione conclusiva dell'attività della Commissione Antimafia oggi a Roma alla presenza dei ministri Minniti e Orlando, della presidente di commissione Bindi, del procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho e del presidente del Senato Grasso, la senatrice ligure Donatella Albano ha fatto un breve bilancio della propria esperienza.

"Ho avuto l'onore di poter far parte durante questa legislatura della Commissione Antimafia – ha detto - contribuendo a un lavoro che lascia una bella eredità. Tanti provvedimenti approvati a contrasto delle mafie, come la modifica del 416 bis contro il voto di scambio politico-mafioso, il reato di autoriciclaggio, la legge sui collaboratori di giustizia, l'utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, uno studio approfondito su cosa sia la mafia oggi, eleaborato nel corso delle 245 sedute, un autentico record, svolte dalla Commissione in questa legislatura. Uno studio dal quale sono nate diverse proposte per migliorare la nostra legislazione e soprattutto che ha posto l'attenzione su quanto i cosiddetti corpi intermedi, come i partiti politici, debbano svolgere un ruolo di maggior vigilanza e trasparenza nelle candidature alle cariche elettive e alle proposte di nomina negli Enti. Come ha ricordato in apertura il presidente del Senato Pietro Grasso le associazioni antimafia svolgono una funzione preziosissima per rafforzare la cultura della legalità sui territori, oggi è presente Don Luigi Ciotti fondatore di Libera, a rappresentare un'importante parte di queste, e se penso al passato torno a diversi anni fa, quando proprio Don Ciotti mi fu vicino”.

“Ringrazio tutti i colleghi e la presidente Rosy Bindi che ha svolto davvero un ruolo eccezionale, portando al centro del lavoro lo strumento dell'inchiesta politica, insieme alla Magistratura, alle Forze dell'Ordine e alla società civile. Lasciamo un lavoro importante ma non completo, per niente: chi verrà dopo di noi dovrà portarlo avanti con forza, perché il nostro Paese ha bisogno oggi più che mai di liberarsi dalla morsa delle mafie, e la politica deve fare la sua parte, non restare passivamente a guardare il dilagare della criminalità organizzata, il suo penetrare all'interno della Pubblica Amministrazione. Le mafie di oggi insanguinano meno ma non sono meno pericolose, la corruzione intacca pesantemente il nostro sistema economico, non c'è un settore economico che la mafia tralasci nel cercare occasione di lucro, le mafie non sono confinate al sud ma sono radicate pure a nord, operano come multinazionali, e in questa relazione lo abbiamo messo nero su bianco”.

“Nel mio piccolo – termina la Senatrice Albano - ringrazio tutte le persone che mi hanno aiutata e sostenuta nella mia attività antimafia, coronata sì da questa esperienza parlamentare, ma non certo esaurita qui. Andiamo avanti, con coraggio e testa alta”.

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