Il parere di Maurizio Scandurra, giornalista e critico musicale storico di Sanremonews.it: “Sanremo è lo specchio dell’Italia che fa acqua da ogni parte: Ultimo è uno strillone di quartiere che vende i giornali agli angoli delle vie, per quanto urla quando ‘canta’. Mirkoeilcane è la pessima copia non riuscita di Giorgio Faletti, fa quasi compassione. Mudimbi è una perfetta maschera di carnevale, e niente più. Noemi non si può sentire: quando canta, il suono della sua voce è identico a quello di una sega elettrica in azione in una falegnameria. Arisa, per quanto bravissima, a livello d’immagine sembra una disperata, convinceva di più con il look precedente: Giovanni Caccamo? Meglio tacere. Gianna Nannini e Piero Pelù fanno musica da centri sociali. La manifestazione scade nella noia, nella scontatezza, del niente. Big e Giovani in gara sono un tripudio di tatuaggi e grezzume degno dei peggiori detenuti da galera ergastolani”.
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