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Attualità | 31 agosto 2017, 07:31

Nizza: effetto 'attentato', Ristoranti sempre pieni… ma non dappertutto! Si lamentano i ristoratori della Promenade e della pietonne

In alcune zone sono veramente al top come clientela: file per trovare un posto, attese anche di mezz’ora, una ‘ripresa’ dopo il 2016 in grande spolvero. Ma non è così in tutta la città. Se in Place Massena, nel Vieux Nice e in Avenue Jean-Médecin i ristoranti hanno registrato una forte affluenza di clienti, in altre aree la musica cambia totalmente.

Nizza: effetto 'attentato', Ristoranti sempre pieni… ma non dappertutto! Si lamentano i ristoratori della Promenade e della pietonne

Tiriamo spesso in ballo il proverbio secondo il quale ‘Se Sparta piange… Atene non ride’, riportandolo all’Italia e la Francia, soprattutto tra Costa Azzurra e Riviera dei Fiori.

Questa volta parliamo di ristoranti e, spesso, quelli della nostra provincia lamentano scarso lavoro nonostante sia difficile trovare un tavolo libero, molto di frequente. A Nizza i ristoranti sono ‘a macchia di leopardo’. In alcune zone sono veramente al top come clientela: file per trovare un posto, attese anche di mezz’ora, una ‘ripresa’ dopo il 2016 in grande spolvero. Ma non è così in tutta la città. Se in Place Massena, nel Vieux Nice e in Avenue Jean-Médecin i ristoranti hanno registrato una forte affluenza di clienti, in altre aree la musica cambia totalmente.

E’ il caso della Promenade des Anglais, della pietonne e delle strade adiacenti a questa zona. Lì si è toccato un calo anche superiore al 35%. Gente che passeggia tantissima, una vera affluenza record, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, che Montecarlonews ha con articoli e fotografie, ma, al momento di sedersi al ristorante, si prediligono altre zone. Effetto dell’attentato, sicuramente, ma i ristoratori della zona lanciano un grido di allarme ed anche una pressante richiesta al comune.

Occorre, dicono in coro, che la Promenade torni a vivere, che le manifestazioni riprendano il loro ritmo, che si restituisca questa passeggiata, ormai in buona parte messa in sicurezza, alla città anche sotto il profilo delle manifestazioni che vi vengono organizzate. Richiesta che cozza con un programma che ha delocalizzato molte iniziative, anche per premiare aree nelle quali la sicurezza è più facile e meno costosa a garantirsi.

La Promenade du Paillon e il Jardin Albert 1er, ad esempio, possono essere meglio controllati attraverso i pochi ingressi. Le misure di sicurezza che la situazione impone, oltre al ricordo della strage avvenuta appena un anno fa, rendono più problematica l’organizzazione di serate musicale e di intrattenimenti sulla Promenade e questo, a caduta, provoca anche uno spostamento dei flussi e delle abitudini dei turisti e dei nizzardi. E’ chiaro che questa situazione di difficoltà porta con sé il ‘veleno’ di qualche polemica.

Così del mirino finiscono alcuni commerci che hanno differenziato l’offerta, intercettando un turismo meno ricco o meno desideroso di spendere, ma comunque considerevole, nella consistenza,  in questo periodo. Così le tabaccherie vendono anche caffè, le panetterie si sono attrezzate con tavolini e propongono non solo prime colazioni, ma offrono anche opportunità per pranzi e cene veloci e, in tanti, si sono attivati con la consegna di pasti a domicilio. Perfino in spiaggia, la sera, non è raro vedere giungere i ragazzi in bicicletta per la consegna di fumanti pizze.

Tutto questo si trasforma in una diminuzione dei volumi di affari dei ristoratori di alcune zone di Nizza e il loro grido di allarme non è tardato a farsi sentire.

Beppe Tassone

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