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Attualità | 27 gennaio 2017, 07:14

Imperia: 27 gennaio, giornata della memoria e 73° anniversario della morte di Felice Cascione

“Sono un medico, ho studiato per salvare le vite e non mi sento di sopprimerle”.

Imperia: 27 gennaio, giornata della memoria e 73° anniversario della morte di Felice Cascione

Il tuo nome è leggenda, molti furono quelli che infiammati dal tuo esempio s'arruolarono sotto la tua bandiera" così Italo Calvino descriveva U megu, nome di battaglia di Felice Cascione.

Oggi 27 gennaio, tutto il mondo commemora la giornata della memoria, in ricordo delle vittime dell'Olocausto. Imperia celebra un evento altrettanto importante per la propria storia: il settantatreesimo anniversario della morte di Felice Cascione.

Sono un medico, ho studiato per salvare le vite e non mi sento di sopprimerle” questo rispondeva Cascione a chi gli chiedesse perché i “prigionieri” fascisti venissero tenuti liberi nella sua banda. “Una filosofia che mirava a convertire i fascisti alla democrazia e non a fucilarli o a punirli per le loro scelte: questo era alla base del pensiero di Cascione. La coscienza democratica non è nata l'8 settembre del 1944, ma si è formata durante la Resistenza. Chi aveva una formazione antifascista, come insegnamento radicato in famiglia, divenne capo militare ma allo stesso tempo anche morale. Cascione fu il primo comandante partigiano che cercò di applicare questi criteri” spiega lo storico della Resistenza, il professor Roberto Moriani.

Nato a Porto Maurizio il 2 maggio 1918, Cascione morì in seguito a fucilazione da parte dei militari tedeschi il 27 gennaio 1944 ad Alto, nel cuneese. Partigiano, medico italiano, eroe, fu decorato della medaglia d'oro al valor militare. Ma anche compositore della più nota canzone partigiana.

Era la notte di Natale del 1943 quando sul sagrato della chiesa di Vendone, Cascione a la sua sua banda intonarono per la prima volta Fischia il vento. La canzone simbolo della Resistenza venne composta dal dottore nei 10 giorni in cui dal primo stanziamento a Magaietto il gruppo si era spostato verso Stellanello. Ogni sera il partigiano e reduce dalla guerra di Russia, Giacomo Sibilla, musicava la celebre “Katyuscia” mentre Cascione componeva il testo.

Fischia il vento divenne l'inno ufficiale di tutte le Brigate Partigiane Garibaldi, ed è ad oggi, la canzone più nota e più importante nella lotta italiana di Liberazione.





Stefania Orengo

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