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Arma Taggia Valle Argentina | 23 ottobre 2016, 07:41

Nuovo progetto cinematografico per il regista Simone Caridi. Un cortometraggio girato fra Triora e Taggia

In 5 minuti di pellicola, vengono raccontate le vicende di una ragazza che, a seguito di un incidente si troverà a dover lottare con un alter ego particolare.

Nuovo progetto cinematografico per il regista Simone Caridi. Un cortometraggio girato fra Triora e Taggia

Un nuovo cortometraggio per il regista Simone Caridi e la Skull Joke Production, nuova casa di produzione nata nel 2016. Si tratta di I (io), un progetto indipendente, con al centro il mondo dello spirito, nel legame che unisce questa a quell'altra vita, girato tra Triora e Taggia.

In 5 minuti di pellicola, vengono raccontate le vicende di una ragazza che, a seguito di un incidente si troverà a dover lottare con un alter ego particolare. Come lo farà? Sfruttando il Kalary e l'Acroyoga, due discipline decisamente particolari. Da dove nasce questa idea?Entrambe dipendono dalla protagonista, Gabriella Di Stefano, un'amica che mi aveva mostrato l'acroyoga. Ne sono rimasto molto colpito, ma mi serviva anche qualcosa di più "combattivo"; dopo un viaggio in India mi mostrò il kalary che aveva imparato e mi sembrò perfetto. Si tratta di un' arte marziale più grezza e rude, che contrasta con l'acroyoga, più fine. Questo contrasto è utile per sottolineare la dualità tra maschile e femminile, che vuole in parte trasparire dal corto. Dualità che vuole dissolversi nel ricongiungimento” spiega Simone.

Triora è utilizzata come scena iniziale del cortometraggio e Taggia per quella finale. La scelta è dettata da un legame particolare? “No, non c'è nessun legame, se non che Triora è un posto che amo particolarmente, un luogo magico di cui ringrazio il comune per aver voluto patrocinare il progetto. La scelta di Taggia invece è dovuta al Teatro del Banchero, che ancora una volta ha voluto credere in una mia idea".

Ma non è tutto. La scena principale è stata girata in Green Screen presso il teatro di posa della Genova Film Commission, che ha sostenuto il progetto "Abbiamo utilizzato questa modalità, che grazie alla computer grafica, ci ha permesso di rappresentare un mondo irreale".

Prestigiosa la troupe che ha lavorato al corto, tra cui figurano nomi di spicco nel panorama cinematografico ligure. Tra questi anche Sarah Rinaldo, fotografa del backstage di cui riportiamo alcune immagini.

Files:
 cortometraggio simone caridi (6.6 MB)

Stefania Orengo

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