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Ventimiglia Vallecrosia Bordighera | 25 ottobre 2015, 07:21

In & Out: da Santo Stefano al Mare a Bogotà, dove collabora con i maggiori network televisivi del Paese, la storia di Davide Faraldi

"per me la Casa resterá sempre Santo Stefano al Mare. E’ dove sono cresciuto, dove ho la famiglia e dove ho le radici".

In & Out: da Santo Stefano al Mare a Bogotà, dove collabora con i maggiori network televisivi del Paese, la storia di Davide Faraldi

Prendete un mappamondo, fatelo girare e poi puntate un dito per scegliere la vostra destinazione. In sintesi è quello che ha fatto Davide, materialmente, in un concatenarsi di eventi, che lo hanno portato a viaggiare e lavorare in giro per il mondo. E pare che il suo mappamondo non abbia ancora smesso di girare. Dalla piccola Santo Stefano al Mare al…mondo, fermandosi in questi ultimi anni a Bogotà, dove  è Direttore Creativo di un’agenzia digitale, Professore Universitario e collabora con i maggiori network televisivi del Paese. Questa è la storia di Davide Faraldi.

Da Santo Stefano al Mare alla Colombia. Cosa c’è in mezzo? In mezzo ci sono tante esperienze in Italia e all'estero: da Nizza a Southampton, dall'Egitto a Zanzibar, passando per Milano, Treviso, Maldive, Canada... sempre per studio o per lavoro.

Come si vive in Colombia? Per alcune cose sembra di essere in una qualsiasi Paese d’Europa, per altre sembra di essere tornati a 40 anni fa.  É un Paese in via di sviluppo e dopo l’entusiasmo iniziale per molti non é facile rimanere qui. Bogotá, la città in cui vivo, é una megalopoli a 2600 metri sul livello del mare, ricca di problemi e contraddizioni che possono fartela odiare o amare, a seconda dell’aspetto con cui ti incontri quel giorno. Il cibo é ottimo, il traffico terribile, la gente molto ospitale, il senso civico vicino allo zero…  Essendo all’equatore il clima é fisso tutto l’anno, non esistono le stagioni, ma a Bogotá ogni giorno vivi tutte le stagioni nell’arco delle 24 ore. Sicuramente vivo meglio degli ultimi anni in Italia, l’unica cosa che a volte manca é il mare, quello manca sempre.

Potresti avere lo stesso stile di vita anche in Italia? Lo spirito con cui affronto la vita é rimasto lo stesso: fare quello che mi appassiona e non accettare compromessi. Qui la gente apprezza il fatto che sia molto preparato e abbia molta esperienza, e non mi dicono che sono troppo preparato come succedeva in Italia. Questo mi permette di vivere una vita migliore grazie alle grandi soddisfazioni lavorative: sono Direttore Creativo di un’agenzia digitale, Professore Universitario e collaboro con i maggiori network televisivi del Paese, per i quali tra le altre cose ho scritto e diretto due serie web (una é diventata quella di maggior successo del Paese). Qui ho delle opportunità che in Italia non avrei mai. Inoltre in massimo due ore posso essere in Amazzonia o ai Caraibi.

Dove vedi il tuo futuro tra 10 anni, a Santo Stefano o il più lontano possibile? Non ne ho idea, sicuramente mi vedo ogni anno o due a passare un po’ di tempo a Casa, con la C maiuscola perché  per me la Casa resterá sempre Santo Stefano al Mare.  E’ dove sono cresciuto, dove ho la famiglia e dove ho le radici. Non so se torneró mai a vivere lí, ci fossero le condizioni non mi dispiacerebbe affatto, girando il mondo mi sono reso conto di quanto sia bella la nostra terra. Il problema é che nel mio ambito lavorativo non esistono possibilitá. 

Se avessi dei figli in quale Paese vorresti farli crescere? Beh, difficilmente crescerebbero in un Paese solo. Probabilmente per quello che ho visto sarebbe meglio l’Europa, il sistema educativo é migliore, ma dipenderebbe da tanti fattori. Sicuramente passerebbero i 3 mesi d’estate dai miei genitori, cosí potrebbero godersi il mare e la tranquillitá di Aregai. Ma non ditelo a mia madre altrimenti inizia a insistere affinché mi metta all’opera.

Decidere di crearsi una vita e una professione all'estero è una realtà di cui sempre più spesso sentiamo paralare. Solitamente chi fa questa scelta, non ha parole gentili per il proprio Paese d'origine, con cui spera di non avere più niente a che fare. E' bello sapere che invece c'è gente, come Davide, che continua a considerare come casa proprio il Paese in cui è nato e cresciuto e a cui va tutto il suo affetto.

 

Stefania Orengo

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